La strategia del governo
La strategia del governo Meloni: lasciar morire i migranti in mare per ridurre gli sbarchi
Il calcolo è questo: oggi ci sono un po’ meno di dieci morti affogati al giorno, e gli sbarchi sono 150 mila all’anno. Forse se i morti aumentassero, magari a 20 al giorno, gli sbarchi potrebbero dimezzarsi.
Editoriali - di Piero Sansonetti

Per la strage avvenuta nel Mediterraneo tra il 14 e il 15 dicembre sono sempre più chiare le responsabilità delle autorità italiane. Primo, per essere intervenute in ritardo, provocando la morte di almeno 61 persone, tra le quali alcuni bambini. 7
Secondo, per avere permesso, anzi favorito, il trasferimento – cioè la deportazione – in Libia dei 25 superstiti. Dei quali non sappiamo più nulla. E’ un comportamento che viola leggi e regole nazionali e internazionali.
Quale strategia guida il nostro governo? Sembrerebbe una strategia piuttosto semplice. Quella che potremmo chiamare del push factor. Il calcolo è questo: oggi ci sono un po’ meno di dieci morti affogati al giorno, e gli sbarchi sono 150 mila all’anno. Forse – si immagina – se i morti aumentassero, magari a 20 al giorno, gli sbarchi potrebbero dimezzarsi.
La strategia non ha nessuna possibilità di funzionare. In ogni caso è una strategia criminale. La magistratura per ora è impegnata con la Ferragni, ed è giusto così: quando avrà risolto la questione del pandoro, magari se ne occuperà.