La scomparsa dei garantisti

Le intercettazioni Procura-Belpietro, attacco al Parlamento e scomparsa dei garantisti

Tutta questa vicenda contiene elementi evidenti di eversione e di attacco allo stato di diritto e alla libertà del Parlamento. È uno degli episodi più gravi di attacco al Parlamento da parte di pezzi della magistratura e dei servizi segreti.

Editoriali - di Piero Sansonetti

15 Dicembre 2023 alle 19:30 - Ultimo agg. 16 Dicembre 2023 alle 09:31

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Maurizio Belpietro
Maurizio Belpietro

C’era una volta il garantismo. Voglio essere più preciso: c’era una volta il garantismo di destra. E di centro. Quello di destra era guidato da Silvio Berlusconi e da Nicolò Ghedini. Berlusconi e Ghedini sono morti. Credo che sia morto anche il garantismo di destra.

In questi giorni è avvenuta una cosa clamorosa sul piano della violazione dello Stato di diritto. Non solo qualcuno della Procura di Ragusa, o forse settori dei servizi segreti, o forse tutti e due, hanno divulgato delle intercettazioni e delle chat riservate tra attivisti delle Ong che si muovono nel Mediterraneo per salvare i naufraghi, fornendole a un giornale di estrema destra, che le ha utilizzate per attaccare ad alzo zero – sebbene privo di argomenti – i vescovi e in particolare monsignor Zuppi e il papa Bergoglio.

Ma addirittura hanno fornito allo stesso giornale delle intercettazioni che non solo era vietato pubblicare ma era assolutamente vietato realizzare, perché la legge vieta di intercettare i parlamentari. Invece sono stati intercettati.

Tra gli altri Matteo Orfini e Paola de Micheli. E poi le intercettazioni sono state pubblicate e intitolate – rovesciandone il senso – in modo da dare l’impressione che questi parlamentari chissà cosa avessero fatto di proibito. Loro non hanno fatto niente di proibito.

Hanno solo fornito alla guardia costiera delle informazioni utili a effettuare dei salvataggi. Ebbene tutta questa vicenda è molto grave. Contiene elementi evidenti di eversione e di attacco allo stato di diritto e alla libertà del Parlamento. È uno degli episodi più gravi di attacco al Parlamento da parte di pezzi della magistratura e dei servizi segreti.

In molte altre occasioni, anche per vicende assai minori, la piccola pattuglia di garantisti presente in Parlamento, e ai vertici dei partiti, era insorta. Addirittura – in un altro frangente – c’era stato un accenno di rivolta per alcune fotografie scattate – non illegalmente – a una magistrata che partecipava a una manifestazione politica. Stavolta il silenzio più assoluto.

Neppure personalità di indiscutibile formazione garantista, come l’on Costa, di Azione, l’on Zanettin, di Forza Italia, l’on Sisto, anche lui di Forza Italia e sottosegretario alla giustizia, e non parliamo del ministro Nordio, nessuno di loro ha sollevato un solo fiato di protesta. Sono esponenti politici che ho sempre rispettato, e con alcuni di loro ho anche collaborato, nel senso che gli ho dato spazio ampio sui vari giornali che ho diretto negli ultimi anni.

Non riesco a spiegarmi il loro atteggiamento silenzioso. Forse persino impaurito. Anche Italia Viva mi appare muta. E persino il Pd che – è vero – non è mai stato un partito particolarmente garantista, ma stavolta è vittima di un attacco violento illegale ed eversivo. Diretto.

Ha fatto un casino dell’altro mondo per la marachella di Delmastro e tace su questo abominio il cui scopo essenziale è vistosamente politico: colpire in primo luogo il papa, e poi le Ong, e poi i naufraghi e infine, è evidente che è così, lo stesso Pd.

Capisco perfettamente il tacere dei 5 Stelle, ai quali nessuno può negare la passione poliziesca e spionistica, ma tutti gli altri? Figuratevi che l’unica interrogazione della quale ho avuto notizia è stata presentata da un esponente di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, che ha anche lui un brillante passato garantista (viene da Forza Italia) e che io ho sempre stimato.

Cosa devo pensare che ci sia dietro questo incomprensibile silenzio? Io penso che ci siano due elementi. Il primo è una paura blu che i parlamentari nutrono per le forze che stanno dietro questa campagna giornalistica. Forze potenti, indiscutibilmente, che dispongono di notevoli entrature nella parte più oscura dei servizi segreti.

Il secondo elemento è ancora più drammatico. Bisogna prendere atto che il garantismo , che è sempre stato molto debole a sinistra, è morto anche a destra insieme al suo fondatore. Dico Berlusconi.

Infine vorrei fare una domanda al ministro Nordio: il suo silenzio, di fronte a questa infamia, non è un atto esagerato di rinuncia alla propria storia, alla propria cultura, e di eccessiva sottomissione al nuovo potere della destra?

15 Dicembre 2023

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