Obiettivo 80% dei consensi
Vladimir Putin si ricandida alla presidenza della Russia: lo Zar vuole superare anche Stalin in un voto-farsa
Con una decisione per nulla sorprendente, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato durante una cerimonia per i soldati impegnati nella guerra in Ucraina che si candiderà alle prossime elezioni presidenziali nel Paese, che guida in maniera autoritaria da ormai oltre un ventennio.
Giovedì i membri del Consiglio federale, la camera alta del parlamento russo, avevano votato all’unanimità per scegliere i giorni dal 15 al 17 marzo del 2024 come date per il voto nel Paese.
Putin, che ha 71 anni, non ha praticamente rivali avendo incarcerato i suoi principali oppositori, mentre altri sono ormai costretti a vivere in esilio fuori dalla Russia: in caso di nuova elezioni, lo ‘Zar’ resterà al potere fino al 2030, quando avrà 77 anni.
Le presidenze di Putin
L’inizio del dominio di Putin sulla politica russa ha inizio infatti nel lontano 2020, quando fu eletto per due mandati consecutivi (fino al 2008, quando la dura dei mandati era di 4 anni) presidente della Federazione Russa. Impossibilitato a candidarsi per una terza volta consecutiva, di fatto lasciò il potere “formale” al suo fedelissimo Dmitrij Medvedev, con Putin primo ministro.
Dal 2012 ad oggi Putin è tornato nuovamente alla guida del Paese, venendo eletto altre due volte per mandati questa volta della durata di sei anni: ha poi fatto approvare nel 2020 una riforma costituzionale per potersi candidare di nuovo con l’obiettivo di rimanere presidente fino al 2036. Nel caso in cui riuscisse davvero a farsi eleggere presidente per altre due volte, Putin supererà Josip Stalin in quanto a permanenza al potere in Russia.
Gli sfidanti alle presidenziali
Sulla scheda elettorale gli unici due veri sfidanti di Putin dorerebbero essere, salvo colpi di scena, Grigory Yavlinsky e Boris Nadezhdin. Il primo è il leader di Yabloko, unica forza di opposizione liberale a cui è ancora consentito accesso alla vita del Paese; il secondo è un ex deputato della Duma ed ex esponente della disciolta Unione delle Forze di Destra: entrambi hanno contestato la cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina.
In realtà la vera sfida per Putin sarà l’affluenza al voto e la percentuale di voti che incasserà presentandosi tecnicamente come candidato indipendente ma col sostegno di Russia Unita, il suo partito personale, e da Russia Giusta.
L’obiettivo, secondo indiscrezioni, sarebbe quello di ottenere l’ottanta per cento dei consensi con una affluenza intorno a questa cifra.