Le fotografie

Terroristi di Hamas arresi all’esercito israeliano: immagini che non avremmo voluto guardare

Sopratutto in guerra è necessario rimarcare le differenze tra democrazia e terrore. Tra libertà e dittatura. I video del pogrom commesso dai miliziani palestinesi sono stati terribili ma azioni del genere possiamo aspettarcele da chi conosce solo la via della violenza. La vista di quegli uomini nudi, in ginocchio, legati e imbavagliati non è paragonabile a quei filmati ma sono comunque una violazione dei diritti e della dignità umana. Un passo falso che Israele non può e non deve permettersi

Editoriali - di Andrea Aversa

8 Dicembre 2023 alle 13:56

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Terroristi di Hamas arresi all’esercito israeliano, quelle immagini che non avremmo voluto guardare

Le fotografie sono state pubblicate dal quotidiano israeliano Haaretz. La notizia è stata confermato dall’Idf, l’esercito di difesa israeliano: decine di miliziani di Hamas si sono arresi e consegnati ai militari dello Stato Ebraico. Le immagini hanno mostrato uomini nudi, in ginocchio, legati e bendati. In alcune foto quelle persone erano in strada, in altre in un’area desertica e in altre ancora sopra dei camion. Di orrori, da quel maledetto pogrom del 7 ottobre scorso, ne abbiamo visti tanti: giovani uccisi, seviziati e rapiti durante un rave, civili – uomini, donne, anziani, bambini – ammazzati per strada o presi con la forza dalle loro abitazioni nei kibbutz. Immagini non paragonabili a quelle delle persone mostrate ieri inermi, nelle mani dei soldati israeliani.

Terroristi di Hamas arresi all’esercito israeliano: immagini che non avremmo voluto guardare

Ma non è possibile fare una classifica dei valori che rispettano la dignità umana. Un trattamento violento e degradante lo è sempre. E quando a perpetrarlo è una democrazia, fa ancora più male. Ed è questa la vera gravità delle gesta immortalate in quelle fotografie. Perché, purtroppo, dai taglia-gole di Hamas, che conoscono il solo linguaggio della morte, ci si può aspettare di tutto. Anche di ascoltare testimonianze relative a bimbi decapitati e a donne stuprate e mutilate. Invece, da uno stato libero e democratico come Israele, comportamenti e azioni come quelle documentate da Haaretz sono inaccettabili. Sopratutto in guerra.

Guerra Israele-Hamas

Molti diranno che lo Stato Ebraico sta violando qualsiasi convenzione Onu con il bombardamento dei civili a Gaza. La cosa è un pò diversa, così come – ed è una mia opinione – non si può parlare di genocidio. Da due mesi stiamo assistendo ad una furiosa e rabbiosa reazione militare che inevitabilmente sta colpendo chi non c’entra nulla con il conflitto in corso. Non è una fake news ma realtà, la prassi utilizzata dall’Idf nel limitare le vittime civili. Così come è altrettanto vero il fatto che l’esercito israeliano avvisa prima di attaccare, cercando di favorire le dovute evacuazioni. Purtroppo i terroristi di Hamas usano le persone e le loro abitazioni (oltre a scuole e ospedali) come scudi e rifugi.

Guerra Israele-Hamas: il dramma della Striscia di Gaza

Certo, è difficile osservare il bicchiere mezzo pieno quando si è spettatori di tali tragedie. Lo dimostrano i numeri: ad oggi a Gaza sarebbero state uccise 17mila persone, di cui 7.100 bambini. Ma il cinismo spesso impone di essere realisti e per quanto possibili oggettivi. Ecco perché la parola genocidio è per me scorretta. Il genocidio è uno sterminio di un gruppo di persone, appartenenti a specifiche etnie, razze e religioni, pianificato a tavolino, in modo sistematico. Lo hanno fatto i nazisti con gli ebrei dando vita alla shoah (gli israeliani preferiscono questa parola a quella di olocausto). Non lo stanno facendo i militari israeliani con il popolo palestinese. Tuttavia, è una priorità garantire agli abitanti della Striscia cibo, acqua e medicine, oltre ai corridoi umanitari.

Conflitto Israele-Hamas: la tragedia di ebrei e palestinesi

Proprio perché Israele si distingue dagli altri paesi del Medio Oriente per essere una democrazia liberale, le immagini diventate ieri virali sono state come un colpo al cuore. Si sono sommate a quelle che hanno immortalato i giovani palestinesi uccisi, i volti in lacrime dei loro genitori che ne hanno recuperato i cadaveri dalle macerie, provocate dai raid israeliani. Si sono aggiunte alle foto dei parenti degli ostaggi ebrei rapiti dai miliziani di Hamas. A quelle dei familiari delle vittime israeliane. A quelle del loro viso segnato dal dolore e della sofferenza. Sentimenti che israeliani e palestinesi conoscono bene e da fin troppo tempo. I terroristi hanno già vinto, colpendo il nemico e causando le stragi del popolo che dovrebbero difendere. Ma la dignità umana e i diritti umani non hanno bandiere, per questo sono universali e vanno rispettati. Sempre. E a maggior ragione chi fa parte di una democrazia non deve mai dimenticarlo. Dovrebbe essere questa la vera vittoria.

8 Dicembre 2023

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