La rubrica
La violenza contro le donne è un delitto simile alla guerra
Noi umani dobbiamo fare l’amore: che è dolcezza e rispetto, dono della reciprocità, scambio pieno e profondissimo, felicità fino all’estasi. Perciò: se una donna dice no, quel monosillabo va ritenuto un muro invalicabile.
Editoriali - di Mario Capanna
L’amore non guarda con gli occhi ma con l’anima. (W. Shakespeare)
Considero la violenza contro le donne, in particolare lo stupro e il femminicidio, delitti infamanti, simili alla guerra. Atti tra i più insani che l’uomo possa compiere. Il retroterra culturale, che li concepisce, viene da lontano, ben al di là del patriarcato.
È per prima la filosofia greca – perno della cultura occidentale – a ritenere (tutte) le cose accaparrabili, dominabili, prendibili. Data questa concezione del mondo, perché non violentare una donna o non insidiare l’innocenza di un bambino?
Viceversa: se la visione è incentrata sull’importanza della relazione – per cui tutte le cose sono collegate in modo inscindibile – si avrà cura di rispettare tutte le esistenze, e di amarle.
La diversità fra le due prospettive è abissale. L’uomo che stupra è convinto di avere vinto con la forza della violenza. In realtà è uno sconfitto proprio mentre è convinto di prevalere: ha fallito sul piano della persuasione e del convincimento. È precisamente questo il destino di ogni prepotente.
Fare sesso: è l’espressione oggi in voga, soprattutto fra i giovani. Bruttissima. Fanno sesso anche gli animali, in base all’istinto di riproduzione. Noi umani dobbiamo fare l’amore: che è dolcezza e rispetto, dono della reciprocità, scambio pieno e profondissimo, felicità fino all’estasi. Perciò: se una donna dice no, quel monosillabo va ritenuto un muro invalicabile.
L’amore! “Una delle cose supreme che fanno la vita degna di essere vissuta”, ha scritto Bertrand Russell. Non a caso, quasi tutti i filosofi hanno riflettuto in profondità su questo sentimento sublime. Persino Hegel, il pensatore tetragono terrore degli studenti di filosofia, ha scritto in merito parole straordinarie.
Per lui “il vero amore” si verifica solo “fra viventi che sono uguali in potere” ( a proposito della presunta inferiorità della donna e del maschio dominante…) così “il vivente sente il vivente” e coloro che si amano “sono un vivente intero”.
E dato che l’amore è “identificazione del soggetto con un’altra persona”, esso è “il sentimento per cui due esseri non esistono che in un’unità perfetta e pongono in quest’identità tutta la loro anima e il mondo intero” (corsivi miei).
Già Agostino aveva colto il “miracolo” dell’amore, scrivendo: “Ama et fac quod vis” (ama e fa ciò che vuoi). Infatti: se ami veramente, non puoi fare nulla di male; se lo fai, è perché non ami davvero.
Cari uomini, lo sappiamo tutti: per lo più, una donna che ama è… l’oceano, eguagliarla non è facile. Noi siamo, spesso, il Mediterraneo…, qualche volta… il lago di Garda e, giù a scendere, il Trasimeno e quello di Vico… Una ragione in più per toglierci il cappello di fronte a una donna – qualsiasi donna.