Confermato il cessate il fuoco

Tregua a Gaza e scambio di ostaggi, cosa sta succedendo

I miliziani: “Per ogni ostaggio rilasciato Israele ci restituirà tre detenuti palestinesi”. Per ogni giorno senza bombe duecento camion di aiuti umanitari

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

24 Novembre 2023 alle 17:00 - Ultimo agg. 24 Novembre 2023 alle 17:04

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Militari a Gaza
Militari a Gaza

Netanyahu al Mossad: “Agire contro Hamas anche all’estero”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di aver incaricato l’agenzia di spionaggio Mossad di rintracciare i vertici di Hamas che vivono in altri Paesi al di fuori di Gaza. «Ho dato istruzioni al Mossad di agire contro i capi di Hamas, ovunque si trovino», l’annuncio di Netanyahu in una conferenza stampa.

Hamas conferma il cessate il fuoco da oggi alle 7

Le brigate Izz ad-Din al-Qassam, ala militare di Hamas, hanno confermato che il cessate il fuoco frutto dell’accordo con Israele inizierà stamani e che durerà quattro giorni. Lo riporta The Times of Israel. “Nei quattro giorni cinquanta ostaggi verranno rilasciati”, ha affermato Hamas. In cambio di ogni ostaggio rilasciato dal gruppo palestinese verranno liberati tre palestinesi detenuti da Israele.

Israele, avvertiti familiari ostaggi che verranno liberati

Le autorità israeliane hanno avvertito i familiari del primo gruppo di ostaggi che verrà liberato oggi, in base all’accordo raggiunto con Hamas, e notificato a tutti gli altri che i loro cari non ci rientrano.

Si tratta di un cambio di strategia: l’altro ieri le autorità avevano fatto sapere che non avrebbero avvertito i familiari coinvolti prima del rientro dei sequestrati per evitare false speranze nel caso ci fossero delle modifiche da parte di Hamas.

L’ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha esortato a “non diffondere voci e informazioni non ufficiali” e ha chiesto ai media di non divulgare i nomi dei sequestrati prima che abbiano effettivamente lasciato la Striscia e fatto ritorno in Israele.

Qatar: Oggi alle 16 sarà rilasciato primo gruppo ostaggi, 13 donne e bambini

“Domani (oggi, per chi legge, ndr) intorno alle 16”, ora locale, sarà rilasciato il primo gruppo di ostaggi nella Striscia di Gaza, composto da 13 tra donne e bambini. Lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid bin Mohammed al-Ansari, citato dalla tv al-Jazeera.

Secondo il portavoce, l’intesa prevede che 50 persone vengano rilasciate nell’arco di quattro giorni di tregua, durante i quali “verranno raccolte informazioni” sugli ostaggi ancora rimasti nell’enclave palestinese. Il portavoce ha precisato che si sono conclusi i contatti con tutte le parti ed i mediatori e che sono stati consegnati gli elenchi con i nomi di coloro che verranno rilasciati. Tra i 300 palestinesi che potrebbero essere rilasciati anche 33 donne e 123 adolescenti sotto i 18 anni.

Nell’elenco diffuso da Israele dei 300 prigionieri che potrebbero essere rilasciati, in più fasi, sulla base all’accordo con Hamas per lo scambio degli ostaggi e la tregua ci sono 33 donne, 123 adolescenti sotto i 18 anni e 144 giovani sui 18 anni. Tra questi detenuti 49 sono membri di Hamas, 28 della Jihad islamica, 60 del movimento Fatah del presidente palestinese Mahmoud Abbas e 17 del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp).

Hamas, ogni giorno tregua a Gaza 200 camion con aiuti e carburante

Duecento camion di aiuti umanitari e forniture mediche e quattro camion carichi di carburante e gas da cucina entreranno ogni giorno di tregua in tutte le zone della Striscia di Gaza nell’ambito dell’accordo tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi.

Lo ha annunciato il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, mentre il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid bin Mohammed al-Ansari, ha spiegato che gli aiuti entreranno “immediatamente” dopo l’entrata in vigore della tregua. “Speriamo che ne entrino la maggior quantità possibile”, ha aggiunto il portavoce, riferendosi agli aiuti.

Haaretz: “Così è nata l’inversione di rotta vertici difesa su accordo ostaggi”

Negli ultimi giorni c’è stata una netta “inversione di rotta” nella posizione dei vertici della Difesa israeliana – dal ministro Yoav Gallant al capo di Stato maggiore Herzi Halevy e, in misura minore, il capo dello Shin Bet Ronen Bar – riguardo l’accordo per la liberazione degli ostaggi. Questione in un primo tempo che consideravano “all’ultimo posto” nelle priorità della guerra, sottolinea il quotidiano Haaretz in un editoriale, ma che poi ha scalato la classifica sulla spinta delle proteste dei familiari e delle pressioni dell’Amministrazione Usa.

48esimo giorno di guerra

Il bilancio tra i palestinesi è di oltre 14.000 morti, di cui 5.600 bambini, secondo i numeri di Hamas. In Israele si contano 1.200 morti nell’attacco del 7 ottobre

Idf: direttore dell’ospedale al-Shifa arrestato

Il direttore dell’ospedale al-Shifa, Mohammed Abu Salmiya, è stato arrestato e trasferito in Israele per essere interrogato dopo che sono emerse prove secondo cui la struttura, «sotto la sua diretta gestione, fungeva da centro di comando e di controllo di Hamas».

Lo ha riferito il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari. Con gli ospedali e il sistema sanitario al collasso, a Gaza tantissimi neonati, con meno di 3 mesi di vita, stanno morendo per cause del tutto prevenibili come diarrea, ipotermia, disidratazione e infezioni. È l’allarme lasciato da Oxfam, di fronte alla catastrofe umanitaria in corso, che sta costringendo la popolazione a sopravvivere in condizioni sempre più disperate.

24 Novembre 2023

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