Critiche al provvedimento
Pacchetto sicurezza, sì al modello americano: armi “private” senza licenza anche fuori servizio per gli agenti
Cronaca - di Redazione
Il modello, drammaticamente visti i risultati, sembra quello statunitense. Col l’approvazione del “pacchetto sicurezza” giovedì in Consiglio dei Ministri, il governo Meloni dice sì al possesso di armi da fuoco “private” e anche senza licenza, dunque oltre quella di ordinanza, per gli agenti di pubblica sicurezza.
È questa una delle novità più controverse dell’ennesimo decreto dell’esecutivo che mira a reprimere e punire diverse fattispecie di reato: un crescendo da 13 mesi a questa parte, nonostante la nomina a Guardasigilli di un “liberale e garantista” come Carlo Nordio.
Armi “libere” e senza licenza
Alla novità delle “armi libere” per gli agenti di sicurezza il decreto lascia due righe. “Si autorizzano gli agenti di pubblica sicurezza a portare senza licenza un’arma diversa da quella di ordinanza quando non sono in servizio“, recita la nota diffusa da Palazzo Chigi alla fine della riunione.
Ad aggiungere qualche dettaglio è stato poi il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi: “Un’autorizzazione – ha precisato il titolare del Viminale – per impedire la commissione di un reato o in borghese un’arma diversa da quella di ordinanza“. “Oggi la normativa esclude gli agenti di pubblica sicurezza al contrario di quanto prevede per gli ufficiali i portare armi diverse da quelle in dotazione che hanno dimensioni e un ingombro che non è molto confacente a svolgere servizi in borghese“, ha aggiunto Piantedosi.
La norma, se diventerà legge dello Stato, va incontro alle richieste che arrivano oda tempo delle organizzazioni di categoria, ovvero i sindacati di polizia: quest’ultimi hanno trovato sponda facile nel governo di destra, che da parte sua può così ribadire la sua ossessione “law and order”.
Il modello americano
Eppure i pericoli non mancano, come evidente dalle esperienze simili all’estero. C’è chi infatti ha guardato immediatamente agli Stati Uniti: più pistole e armi non significano più sicurezza, com’è evidente proprio dal caso americano.
A farlo notare è, per esempio, l’associazione Antigone: “Non è così che si costruisce sicurezza, così si costruiscono tragedie e un sistema alla far west che negli Stati Uniti ha prodotto solo morti e danni, laddove il possesso e l’utilizzo delle armi dovrebbe essere ben regolato e controllato”.
Anche dal Partito Democratico sono arrivate critiche al provvedimento, che “mette in giro più armi”, attacca il capogruppo del senatori Dem Francesco Boccia.