Elham Farah, l’insegnante cristiana 84enne uccisa dai cecchini israeliani a Gaza: colpita mentre cercava di tornare a casa

Colpita e uccisa dal fuoco dei cecchini dell’Idf, le forze di difesa israeliane, mentre usciva dalla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza. Così è morta domenica 12 novembre Elham Farah, 84 anni, palestinese cristiana di Gaza, di fede battista e figlia di Hanna Farah, noto poeta palestinese.

Un caso denunciato dai media palestinesi e rilanciato in prima pagina anche dall’Osservatore Romano. “Uno sparo nel buio” il titolo dell’articolo che ricorda l’anziana cristiana insegnante di musica, il cui cognome ne descriveva le qualità: Farah in arabo significa gioia, allegria.

“Allo strazio della morte – sottolinea il giornale del Papa – se ne aggiunge un altro: Elham giace ancora lì, inerte, su quella strada dove una mano nemica l’ha uccisa. Nessuno può avvicinarsi a lei, perché i cecchini sono sempre in agguato e basta un attimo per essere feriti a morte. Così, a Elham è stata tolto anche il conforto di una sepoltura“.

Elham è morta per mano dell’esercito israeliano: stava uscendo dalla chiesa nel quartiere di Al Rimal, diventata un rifugio, per recarsi presso la sua abitazione, per capire cosa fosse rimasto della casa a seguito dei bombardamenti. L’abitazione si trova nei pressi dell’ospedale Al-Shifa, attorno al quale vi sono molti scontri tra soldati israeliani e miliziani di Hamas.

Nonostante i tentativi degli altri rifugiati di convincerla a desistere, Elham è uscita dal luogo di culto ed è stata colpita alle gambe da un cecchino dell’Idf.

Hammam Farah, psicoterapeuta originario di Gaza che vive in Canada e nipote dell’84enne, ha raccontato tramite social network che Elham era stata accompagnata da un autista, che però si è rifiutato di proseguire oltre un certo punto per timore di attacchi da parte israeliana. Elham ha così proseguito a piedi, fino al momento in cui è stata raggiunta dal fuoco israeliano.

Secondo quanto riferisce Vatican News, il colpo subito l’ha fatta cadere in strada senza che nessuno potesse soccorrerla: troppo alto il rischio di finire sotto il fuoco dei cecchini israeliani. Impossibile anche per le squadre mediche raggiungere il posto, per lo stesso motivo: Elham Farah è rimasta tra polvere e macerie per ore fino a quando, secondo i testimoni, un carro armato israeliano sarebbe passato sopra al suo corpo.

In queste settimane la chiesa della Sacra Famiglia di Gaza City è guidata da padre Iusuf Asaad, vicario parrocchiale, e da due suore di Madre Teresa. Il parroco, il religioso argentino Gabriel Romanelli, si trovava in Cisgiordania al momento dell’eccidio di Hamas nel sud di Israele e non è potuto rientrare a Gaza.