La rapina a Brera

Gioielliere ucciso: alla famiglia 50mila euro, il risarcimento “irrisorio” per Giovanni Veronesi

Dieci anni fa la rapina: la vittima uccisa con 42 colpi di cacciavite, l'uomo accusato condannato all'ergastolo in primo grado e a 30 anni in Appello. Risarcimento di 400mila euro mai arrivato, l'indennizzo della Presidenza del Consiglio

Cronaca - di Redazione Web

13 Novembre 2023 alle 13:07

Condividi l'articolo

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Giovanni Veronesi fu ucciso in una rapina nella sua gioielleria di Milano. Finito a colpi di cacciavite. Per il delitto venne condannato un uomo, Ivan Gallo, all’ergastolo in primo grado e a trent’anni in appello. Dieci anni dopo quell’omicidio, alla famiglia è stata stabilita una cifra “irrisoria” per gli avvocati, come indennizzo alle vittime dei reati violenti. Cinquantamila euro invece dei cinquecentomila chiesti dai legali che hanno annunciato il ricorso in Appello e alle Corti Europee.

Giovanni Veronesi aveva 73 anni. Fu ucciso con un cacciavite, colpito 42 volte, nel corso di una rapina nella centralissima via dell’Orso, nel quartiere Brera a Milano. Era il 21 marzo 2013. Gallo era disoccupato. Era stato licenziato da poco dall’azienda che si occupava della videosorveglianza dell’attività di Veronesi. Fu fermato dai carabinieri in Spagna dopo una fuga di cinque giorni, è stato condannato all’ergastolo in primo grado e a trent’anni in appello. Il procedimento penale aveva stabilito una provvisionale di 400mila euro che la famiglia non ha mai ricevuto.

Il risarcimento mancato

Il risarcimento è stato stabilito lo scorso 9 novembre dai giudici della seconda sezione civile del Tribunale di Roma. Il giudice ha condannato la Presidenza del Consiglio al pagamento della somma ritenendo lo Stato inadempiente rispetto alla Direttiva 2004/80/CE, “in forza della quale gli Stati membri sono tenuti a provvedere a che le loro normative nazionali prevedano l’esistenza di un sistema di indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti commessi nei rispettivi territori, che garantisca un indennizzo equo ed adeguato delle vittime”. In assenza di risarcimento dell’omicida il figlio del gioielliere ha ottenuto la cifra definita “irrisoria” dagli avvocati Gianna Sammicheli e Claudio Defilippi.

L’indennizzo

Il giudice ha scritto che “non vi sono ragioni per non ritenere congruo e adeguato l’importo di 50 mila euro” il quale “non può ritenersi irrisorio e che risponde adeguatamente alla funzione indennitaria e non risarcitoria”. Il tribunale ha spiegato che lo Stato “non ha la medesima responsabilità dell’autore del reato” ma che su di lui grava “un’obbligazione di natura indennitaria” nel caso in cui chi ha diritto al risarcimento non lo ha ottenuto dal colpevole. “Tutto questo che facciamo lo si fa per una questione di giustizia, a mio padre sono stati portati via trent’anni di lavoro. Chi ha commesso l’omicidio ha portato via mille oggetti, che nessuno si è mai praticato di cercarli”, ha detto il figlio della vittima Gugliemo Veronesi al Giornale Radio Rai 1.

13 Novembre 2023

Condividi l'articolo