Westbank

Cisgiordania: arrestata l’attivista Ahed Tamimi, famosa in tutto il mondo per aver schiaffeggiato soldati israeliani

La 22enne è accusata di aver incitato alla violenza sui social scrivendo: "Vi massacreremo e voi direte che ciò che Hitler vi ha fatto è stato uno scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi". Il profilo è stato cancellato. Un video nel 2018 l'aveva resa un'icona mondiale

Esteri - di Redazione Web

6 Novembre 2023 alle 13:37

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A tourist pauses in front of a mural depicting Palestinian activist Ahed Tamimi on Israel’s controversial separation barrier in the West Bank city of Bethlehem, Sunday, June 19, 2022. The summer of 2022 can feel as if the coronavirus pandemic is really over — mask rules and testing requirements are lifting in many countries, including the United States. Full recoveries are generally not expected until at least 2024. (AP Photo/Maya Alleruzzo)
A tourist pauses in front of a mural depicting Palestinian activist Ahed Tamimi on Israel’s controversial separation barrier in the West Bank city of Bethlehem, Sunday, June 19, 2022. The summer of 2022 can feel as if the coronavirus pandemic is really over — mask rules and testing requirements are lifting in many countries, including the United States. Full recoveries are generally not expected until at least 2024. (AP Photo/Maya Alleruzzo)

Ahed Tamimi a 17 anni venne arrestata e incarcerata dopo aver schiaffeggiato due soldati israeliani nel villaggio di Nebi Saleh in Cisgiordania. La sua vicenda era diventata molto nota su tutti i media internazionali e lei era diventata un’icona mondiale della lotta dei palestinesi contro le occupazioni israeliane. Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen aveva celebrato la ragazza come “modello di resistenza civile”. A quasi cinque anni da quel dicembre del 2018, Tamimi è stata di nuovo arrestata nella Westbank. È accusata di aver scritto sui social di uccidere i coloni ebrei. “Vi massacreremo e voi direte che ciò che Hitler vi ha fatto è stato un scherzo”, avrebbe scritto in un post nel frattempo sparito.

Ahed Tamimi venne arrestata dopo che il 19 dicembre 2018 aveva schiaffeggiato, spintonato e preso a calci due militari israeliani che si trovavano accanto alla sua casa di famiglia. Erano i giorni delle proteste innescate dalla decisione dell’allora Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di trasferire l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, un implicito riconoscimento della città come capitale di Israele. I soldati non avevano risposto ai gesti della giovane. Quella scena era diventata però virale sui social dopo che qualcuno aveva ripreso tutto in un video e lo aveva caricato online.

Pochi giorni dopo la ragazza era stata arrestata dall’esercito israeliano e aveva scontato otto mesi di reclusione in un carcere israeliano. Con lei era stata arrestata anche la madre Narimam. Al rilascio aveva tenuto una conferenza stampa e aveva annunciato che avrebbe continuato “la lotta per la liberazione” per “consegnare Israele alla giustizia come criminale di guerra”. Era noto che Tamimi, che all’epoca aveva 17 anni, fosse figlia di Bassem, un noto esponente del partito del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen. Uno degli esponenti delle proteste di Nabi Salih, un villaggio a venti chilometri a nord-ovest di Ramallah. Il quotidiano Ynet ha scritto che una settimana fa era stato arrestato anche il padre della ragazza.

Ahed già nel 2012 era stata ripresa mentre agitava il pugno contro i soldati israeliani e nel 2015 era stata fotografata mentre mordeva la mano di un militare israeliano per impedire l’arresto del fratello. L’allora premier e oggi presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan aveva incontrato la ragazza. Questa volta Tamimi è stata arrestata per un post sui social molto violento che le è stato attribuito. “Il nostro messaggio alle mandrie di coloni è che vi aspettiamo in tutte le città della Cisgiordania, da Hebron a Jenin. Vi massacreremo e voi direte che ciò che Hitler vi ha fatto è stato uno scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi. Andiamo, vi aspettiamo”. Il post riportato dal quotidiano Haaretz era scritto in ebraico e in arabo. Le autorità israeliane hanno identificato l’account Instagram dove era apparso come quello di Tamimi.

 

Il profilo, e di conseguenza anche il post, nel frattempo sono spariti. La giornalista americana Dena Takruri, che l’anno scorso ha pubblicato il libro ispirato alla ragazza Mi chiamano leonessa, ha pubblicato sui social delle foto e dei video descrivendole come la casa di Tamimi e i momenti dell’arresto. L’agenzia internazionale AFP ha riportato le parole di un portavoce dell’esercito secondo cui la 22enne “è sospettata di incitamento alla violenza e attività terroristiche. Arrestata nella città di Nabi Saleh, è stata trasferita alle forze di sicurezza israeliane per ulteriori interrogatori”. Ha esultato il ministro della Sicurezza Nazionale e leader del partito di estrema destra Otzmah Yehudit (“Potere ebraico”) Itamar Ben Gvir.

Secondo i dati riportati dal quotidiano Haaretz, dopo gli attacchi terroristici di Hamas di sabato 7 ottobre nel sud dello Stato Ebraico, l’esercito di Israele ha arrestato oltre 1.200 palestinesi ricercati in Cisgiordania, tra cui 740 affiliati ad Hamas. Sarebbero stati invece 130 i palestinesi uccisi secondo il ministero della Sanità di Ramallah.

6 Novembre 2023

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