Da Pagani all'Inghilterra
Vincenzo La Femina, l’assalto all’Europa del pugile spavaldo: “Devo mettere ko Liam Davies, voglio diventare campione”
Alla AO Arena di Manchester, il prossimo 18 novembre, la sfida al campione continentale. "Sognavo tutto questo da bambino, sul ring sono disposto a tutto. La boxe ha costruito quello che sono oggi". Il pugile di Pagani punta all'impresa, il match su DAZN
Interviste - di Antonio Lamorte
Con la sciarpa della paganese, l’urlo :“Hurchins! Hurchins!” verso il pubblico, la faccia imbruttita, la musica di Brigante se more come ring entrance: quando Vincenzo La Femina attraverserà verso il ring la AO Arena di Manchester passerà a un livello superiore del suo sogno. Quello di essere un pugile, un pugile professionista, di essere un campione, di diventare famoso come Rocky. Lo sognava da bambino Vincenzo “Winchester” La Femina che si è già laureato campione italiano dei pesi supergallo e che lo scorso giugno ha conquistato la cintura di campione dell’Unione Europea. Il prossimo 18 novembre sfiderà per il titolo Europeo dei supergallo il campione in carica Liam Davies a casa sua, in Inghilterra. “Devo metterlo ko, altrimenti non mi fanno vincere”. A 29 anni sarà il momento più alto e difficile della sua carriera.
Record immacolato, sole vittorie: 13, 7 ko. Una carriera da dilettante non proprio memorabile: soltanto sfiorato il campionato italiano, due volte ai guanti d’oro, convocazioni in Nazionale senza aver mai indossato la canotta azzurra per un match. Il suo obiettivo però era il professionismo. Era cominciato tutto da bambino, la fissazione degli sport da combattimento. Quando si sparava le cassette di Bruce Lee, Jean-Claude Van Damme, Rocky. E sognava. Ha cominciato tra Angri e Cava dei Tirreni, con il padre Raffaele ha aperto la Thunder Boxing Club a Pagani nel dicembre 2014. Ci hanno allenato Giovanni Armenante e il Benemerito Mario Santucci. Il maestro oggi è Gianluca Lodato.
Sweet home Pagani
“Mio padre non ha mai fatto pugilato, mi ha accompagnato in questa avventura. È entrato nel Comitato Regionale della Federazione ed è membro del Comitato Tecnico Nazionale. Con lui, mio fratello e il mio maestro portiamo avanti la palestra. È un onore per me vedere bambini, ragazzi che si iscrivono perché mi hanno visto vincere o al telegiornale”. Non è sempre andata così. “Da bambino le prendevo un po’ da tutti. Bullismo, vita di strada, le nostre zone non sono sempre felici. Ho fatto le mie esperienze, le cose sono cambiate”. Quando un allenatore ucraino lo ha visto, lo ha allenato, gli ha detto che i suoi colpi arrivavano puliti e netti, suonavano come uno scoppettate. Lo ha chiamato Winchester, un soprannome che La Femina si porta dietro ancora oggi. E ci mancherebbe che qualcuno ora si azzardi a dargli fastidio.
Con la sua città ha un rapporto viscerale. È ultras della Paganese, serie D, membro del gruppo organizzato Street Urchins. Più per appartenenza che per il pallone. “Entro sempre con Brigante se more perché lo sento come un inno di rivalsa delle persone che hanno subito, del mio popolo, del Meridione. E io sono un po’ un brigante in effetti, un monello di strada”. È passato professionista nel 2019, lo segue la Opi Since82 della famiglia Cherchi. Ha vinto da piuma il trofeo delle cinture pro WBC nel 2019, campione d’Italia nel luglio 2022 davanti alla sua gente allo stadio Marcello Torre, lo scorso giugno tko contro Geram Eloyan per il titolo dell’Unione. La chance dell’Europeo è una dimensione stellare, platea di oltre 20mila posti per un’opportunità anche per una boxe italiana con un movimento professionistico in crescita ma comunque alla periferia dell’impero. La riunione sarà trasmessa da DAZN.
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Il campione Liam Davies
Liam Davies è passato da non avere un lavoro a sollevare e caricare sacchi sul retro di un camion della spazzatura al trono continentale. Una cintura conquistata nettamente nel novembre 2022 contro Ionut Baluta e confermata con un ko senza mezzi termini al primo round con Jason Cunningham lo scorso luglio. Il pugile di Telford ha firmato per la Queensberry Promotions di Frank Warren, è n. 6 nel ranking WBC, 14 in quello WBA, 8 IB, 10 WBO. Si parlava di una chance mondiale prima dell’annuncio del match. A Boxing Scene ha definito La Femina “un ragazzo imbattuto, uno che ha fame. Per come la vedo io questa è la sua grande opportunità. Probabilmente non è mai stato su un palcoscenico come questo. Sarà pagato bene e starà pensando che se vince potrà guadagnare ancora di più. Dovrò sradicare questa convinzione e mostrare a tutti che sono un pugile serio e che diventerò campione del mondo”.
Pugile tecnico, veloce di braccia e piuttosto bravo anche alla corta distanza, puntuale a colpire di rimessa. Record di sole vittorie, 14 con 6 ko. Ha un allungo superiore: è alto un metro e 78 centimetri, otto in più dello sfidante. La Femina contro Eloyan ha vinto nettamente, lo ha pressato e asfissiato in un incontro che a un certo punto sembrava un conto alla rovescia. Riconosce che dovrà rivedere un po’ il suo atteggiamento difensivo, quello che lo ha fatto abbassare troppo spesso le braccia contro il belga armeno. “Sapevo di vincere per ko. È durato fino all’ottava ripresa ma lo sentivo come un bambino vicino a me. Sono arrivato molto affaticato perché ho fatto il peso in ritardo, ho avuto poco tempo per la reidratazione. Ci hanno un po’ maltrattato. Non stavo male ma non mi sentivo forte come al solito. Altrimenti sarebbe finito prima”.
Il pugile spavaldo
La Femina per prepararsi ha fatto sparring in giro un po’ ovunque, ha chiamato pugili nella sua palestra come Francesco Paparo, “che secondo me è anche più veloce e più forte di Davies. È una pistola, gli manca giusto quell’esperienza”. Non crede che Davies verrà avanti: perché sarà lui a venire avanti, è quella la sua boxe, pressione e colpi precisi. “Davies è molto forte, il più forte che abbia mai incontrato. Vado lì a rovinargli i piani, voglio diventare campione d’Europa. Entrerei nella top10. Non voglio sembrare presuntuoso, io rispetto molto i miei avversari, non li sottovaluto mai. Sono emozionato ma anche sereno perché vado lì a fare quello che si deve fare. Il pugile dev’essere spavaldo”.
Non ha la risposta pronta quando gli si chiede del suo rapporto con la sconfitta. “Sono imbattuto e non voglio perdere. Mi è capitato di perdere da dilettante, ho avuto delle sconfitte nella vita, un po’ mi spaventa, ma sono sicuro che se dovesse succedere potrebbe soltanto formarmi. Ma io non voglio perdere e non lo dico per scherzo: voglio diventare campione del mondo e sono davvero disposto a tutto, anche a morire sul ring. Quindi con me devi essere davvero bravo bravo bravo”. Per Winchester la boxe non si ferma a quel volersi misurare, a mostrarsi più forte. “Non è soltanto uno sport, è uno stile di vita. È inspiegabile. Il regalo più bello che mi ha fatto è stato costruire Vincenzo La Femina. Faccio quello che sognavo da piccolo”. È cosciente del fatto che a Manchester dovrà fare l’impresa.
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