Il ministro della Difesa russo
Guerra in Ucraina, le parole di Shoigu sono un enigma: “Russia pronta a discutere una soluzione politica”
Le parole del ministro al decimo Forum Xiangshan di Pechino. "Pronti a discutere politicamente sia la soluzione postbellica della crisi ucraina sia i parametri di un'ulteriore coesistenza con l'Occidente"
Esteri - di Redazione Web
Forse una possibilità per la pace, forse una linea provocata dalle tantissime vittime russe sul campo della guerra in Ucraina. O forse un altro passaggio a vuoto. Presto per dirlo. Sono poco meno di un enigma, tutto da decifrare, le dichiarazioni del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. “Se si creeranno le condizioni necessarie, siamo pronti a discutere politicamente sia la soluzione postbellica della crisi ucraina sia i parametri di un’ulteriore coesistenza con l’Occidente su una base realistica”, ha detto il ministro al decimo Forum Xiangshan di Pechino, in Cina. Parole che suonano completamente nuove in un conflitto che al momento non ha mai sfiorato una soluzione diplomatica.
L’invasione russa di “demilitarizzazione” e “denazificazione”, come propagandata dal Presidente Vladimir Putin, dell’Ucraina era scattata nel febbraio del 2022. Il conflitto è uscito dai radar dei media dopo l’esplosione della nuova guerra tra Israele e Hamas in Medio Oriente. In questa fase i combattimenti insistono nell’est del Paese. Una dichiarazione rilasciata dai membri del Consiglio di sicurezza, del governo e dei capi delle forze dell’ordine, Mosca ha accusato l’Occidente e l’Ucraina di fomentare disordini in Russia dopo che l’assalto all’aeroporto in Daghestan di chi cercava passeggeri ebrei su un volo proveniente da Tel Aviv. In programma oggi una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla guerra in Ucraina.
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Le dichiarazioni in Cina
“È importante garantire relazioni paritarie tra tutte le potenze nucleari, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che hanno una responsabilità speciale nel garantire la pace e la stabilità globale”, ha aggiunto Shoigu. “La formazione di un ordine mondiale equo e multipolare richiede un rinnovamento e una maggiore stabilità dell’architettura di sicurezza internazionale. Tutti i Paesi interessati dovranno unire gli sforzi a tal fine”.
“Francamente trovo dei toni nuovi”, ha commentato al GR1 il generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato Maggiore della Difesa. “Lui sa benissimo che nessuno vuole l’umiliazione della Russia, più volte Macron si è espresso in questi termini. La posizione del mondo occidentale sotto questo punto di vista sembra tutto sommato chiara. Il fatto che vengono prese in considerazione da Shoigu cose che finora il Cremlino non aveva fatto presenta aspetta di novità. Ora Shoigu parla per sé o per Putin? È la domanda che dovremmo porci, è l’elemento chiave che ci può dire se lo spirito di Mosca sta cambiando o no”.
Shoigu ha voluto precisare che la controffensiva lanciata nell’est del Paese dalle forze ucraine ha portato alla morte di oltre 90mila soldati e alla perdita di 600 carri armati e di questi 1.900 veicoli blindati. “Tuttavia non è stato ottenuto alcun successo tattico significativo sul campo di battaglia”. Le forze ucraine parlano di perdite fino a 300mila unità per la Russia nella guerra. Dati impossibili da verificare al momento, ovviamente di parte.