Polemiche sull'inflazione
Economia italiana ferma, ecco il ‘miracolo Meloni’: si interrompe una crescita consecutiva del Pil da 10 trimestri
Economia - di Redazione
L’economia italiana si è inchiodata. A certificarlo è l’Istat, che vede un Paese a crescita zero: il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto stazionario sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al terzo trimestre del 2022.
La variazione acquisita del prodotto interno lordo per il 2023, cioè il dato che si raggiungerebbe a fine anno se anche l’ultimo trimestre fosse a crescita zero, è pari a +0,7%, sotto lo 0,8% previsto dal governo nella nota di aggiornamento al Def.
Il dato è un campanello d’allarme per il governo di Giorgia Meloni, impegnato in queste ore con la discussa legge di bilancio: la dinamica tendenziale dell’economia risulta stabile, interrompendo una crescita che durava da dieci trimestri consecutivi.
Secondo l’istituto nazionale di statistica il risultato odierno è la sintesi, dal lato della produzione, di un calo del valore aggiunto dell’agricoltura, di una crescita dell’industria e di una sostanziale stabilità del settore dei servizi. Dal lato della domanda, si registra un contributo negativo della domanda al lordo delle scorte e un contributo positivo della domanda estera.
Cala l’inflazione
Nel mese di ottobre, stando alle stime preliminari dell’Istat, l’inflazione evidenzia un netto calo, scendendo a +1,8%, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%) e che si confronta con il +5,3% di settembre. Su base mensile il calo è dello 0,1 per cento.
Una discesa che secondo l’Istat si deve in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi. Altro importante “contributo” al calo dell’inflazione arriva dalla dinamica dei prezzi dei beni alimentari, passati dal +7,7% al +5%.
In generale il cosiddetto “carrello della spesa” vede rallentare in termini tendenziale il suo costo, che passa da +8,1% a +6,3%, mentre quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passa da +6,6% a +5,6%.
Le polemiche sul “carrello tricolore”
Dopo la diffusione dei dati Istat sull’inflazione si è riaccesa la polemica politica sui prezzi del “carrello della spesa” in relazione all’iniziativa dell’esecutivo Meloni sul “carrello tricolore”, il patto trimestrale siglato con la GDO (la grande distribuzione) per calmierare o ribassare del 10% i prezzi di beni essenziali come pasta e sapone, passando per i prodotti per bambini, i pannolini e la farina.
Per il Codacons il forte calo dell’inflazione ad ottobre “è una illusione ottica dovuta unicamente alla drastica riduzione dei prezzi dei beni energetici”, sottolinea l’associazione dei consumatori. “Una mera illusione ottica il calo dell’inflazione che non deve far pensare che l’emergenza prezzi sia terminata. – afferma il presidente Carlo Rienzi – Al contrario i listini dei beni primari e dei prodotti più acquistati dalle famiglie continuano a crescere a ritmi sostenuti, e nemmeno il paniere salva-spesa varato ad ottobre dal Governo ha riportato i prezzi a livelli accettabili“.
Di diverso avviso Adolfo Urso, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, che intesta alle mosse del governo il calo dell’inflazione. “Una frenata senza precedenti – dice Urso in una nota -, frutto anche delle efficaci misure messe in campo nel settore dei carburanti e della corale iniziativa del ‘carrello tricolore’. Grazie ai commercianti e agli esercenti, alle reti delle farmacie e delle parafarmacie, alla grande distribuzione organizzata per il loro immediato riscontro e grazie anche alla filiera produttiva, all’industria e all’agricoltura e ai grandi marchi del Made in Italy, per aver scelto di aderire al Patto anti inflazione: un successo dell’intero sistema Paese”.