Cura e rivoluzione

Tesseramento Arci, al via la nuova campagna “per la rivoluzione”

In difesa della Costituzione, il 7 ottobre abbiamo dato vita a una delle più grandi manifestazioni degli ultimi anni: è solo l’inizio di una lunga battaglia

Editoriali - di Rossella Vigneri

26 Ottobre 2023 alle 17:30

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Tesseramento Arci, al via la nuova campagna “per la rivoluzione”

Il 7 ottobre a Roma lo slogan “Cura è rivoluzione” ha aperto una delle più grandi e partecipate manifestazioni degli ultimi anni, in difesa dei diritti e della Costituzione. “Cura è rivoluzione” è lo slogan della campagna di tesseramento 2023 dell’Arci per lanciare un messaggio ai nostri dirigenti sui territori, a chi anima i circoli e chi li attraversa ogni giorno: non ci basta la resilienza, noi vogliamo la rivoluzione.

Una rivoluzione che sia radicale, che nasca dal basso, dalle città e dai margini delle nostre città, e che si agisca attraverso la cura. Una parola emersa con forza durante la pandemia quando ci siamo scoperti vulnerabili e abbiamo toccato con mano la fragilità del modello economico e produttivo in cui viviamo e del nostro stato sociale, dopo anni di tagli e politiche pubbliche carenti e superficiali. “È difficile trovare un altro paese sviluppato che presenti, nel complesso, disuguaglianze tra donne e uomini, iniquità nei rapporti generazionali e disparità territoriali comparabili a quelle osservate in Italia” – scrivono Daniela del Boca e Alessandro Rosina in uno degli ultimi numeri monografici de II Mulino dedicato all’Italia dei divari.

L’Italia in cui crescono povertà e divisioni e dove contemporaneamente si assiste a un lento cedimento della partecipazione e della coesione sociale; l’Italia in cui il partito dell’astensionismo cresce e diminuisce tra le persone la percezione di inclusione sociale, la fiducia interpersonale ed istituzionale e l’impegno civico e politico. Nel pieno dell’emergenza Covid ci eravamo promessi che nulla sarebbe stato più come prima, per il semplice motivo che è stato proprio il prima a causare il disastro. Così non è stato e lo dimostrano gli interventi di questo governo che taglia le misure di sostegno ai più poveri e i finanziamenti alla sanità pubblica, alimenta la precarietà, colpisce i diritti delle donne, dei migranti, delle famiglie omogenitoriali.

Che fare? Da dove ripartire? Noi ripartiamo dalla cura restituendo alla parola un’accezione generatrice, propulsiva, femminista: curare non significa “assistere” ma rigenerare. Prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo, delle relazioni che intessiamo, delle persone che incontriamo, del linguaggio che utilizziamo, per produrre insieme un cambiamento, un’alternativa al mondo in cui viviamo. Noi ripartiamo dalle basi, dagli oltre quattromila circoli radicati su tutto il territorio nazionale e prossimi alle persone, ai loro bisogni e ai loro desideri. Non sarà semplice: ogni giorno cresce la rabbia e l’intolleranza alimentata da politiche ingiuste che generano disuguaglianze e da narrazioni tossiche che hanno fatto della povertà una colpa.

Invece che guardare verso l’alto, verso chi ha prodotto una massiccia iniquità nella distribuzione della ricchezza e del potere, si induce a guardare verso il basso, verso chi è sempre più spinto ai margini della nostra società. Per cambiare occorrerà lottare partendo dalla consapevolezza che la lotta non è solo il momento delle barricate e delle grandi manifestazioni. La lotta è un processo, è anche un lavoro di emancipazione culturale che necessita di occasioni di conoscenza, istruzione e informazione, di solidarietà e mutualismo, ma soprattutto di luoghi fisici. In un tempo in cui il confine tra tempi di lavoro e di vita è sempre più labile, nel tempo del lavoro precario e digitalizzato occorre recuperare una dimensione fisica della militanza e i Circoli Arci possono fare la loro parte, continuando a produrre cultura, progetti, mobilitazioni, attività sociali e aggregative per i quartieri, le città, i territori marginali.

Servono luoghi ma occorre anche essere in tante e tanti, costruire alleanze e convergenza, connettere esperienze e buone pratiche diffuse in tutto il paese e farsi carovana, perché nessuno si salva da solo. Lo abbiamo dimostrato a Roma il 7 ottobre, la sfida sarà quella di proseguire su quella strada – la via maestra – tenendosi insieme. Noi ripartiamo dalle basi guardando le altezze, rivolti verso il futuro e le nuove generazioni cercando di superare i limiti e le contraddizioni di un’organizzazione nata 66 anni fa e sperimentando modelli e strumenti associativi inediti che possano permetterci di favorire partecipazione e di costruire comunità aperte e attive.

Va in questa direzione la prima novità della campagna tesseramento 2023 avviata il primo ottobre, il tesseramento alias, una nuova procedura di tesseramento rivolta alle persone trans* che permetterà di indicare il proprio nome di elezione e non quello anagrafico, con l’obiettivo di garantire l’autodeterminazione di chi sta affrontando un percorso di transizione di genere. Mai come in questo tempo abbiamo la responsabilità di contribuire a creare una cultura che sia profondamente rispettosa delle differenze e dell’unicità di ciascuna e ciascuno, contro ogni forma di discriminazione legata al sesso, all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

Le persone che intendono richiedere l’attivazione del tesseramento alias potranno farlo attraverso la pre-iscrizione online sul Portale Arci o tramite l’App Arci, l’altra novità di questa stagione. Uno strumento rivoluzionario che affianca alla tessera cartacea quella digitale e viene incontro alle esigenze di socie e soci – oltre un milione nell’ultimo anno – che potranno trovare on line e in tempo reale tutte le attività, le iniziative e gli spazi che rendono ancora viva, forte e rivoluzionaria la rete dei Circoli Arci.

*Responsabile Sviluppo associativo Arci nazionale

 

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Sono due le principali novità della campagna di tesseramento Arci 2023 Cura è rivoluzione partita il primo ottobre scorso. La prima è che la tessera Arci da quest’anno è anche digitale: basta scaricare gratuitamente l’app dagli store iOS e Android e iscriversi. L’app Arci snellisce e velocizza la procedura di iscrizione, consente di lasciare a casa la tessera mostrando il proprio smartphone, ma soprattutto rende disponibili tutti gli eventi e le iniziative dei circoli e delle Associazioni.

I soci, inoltre, potranno ricevere notifiche relative ad appuntamenti, attività, assemblee, campagne sociali e tutti gli sconti con teatri, cinema, musei e locali convenzionati. L’altra grande novità è il tesseramento alias. Da quest’anno è infatti disponibile una procedura di tesseramento rivolta alle persone trans*, che potranno indicare il loro nome di elezione, con l’obiettivo di garantire l’autodeterminazione di chi sta affrontando un percorso di transizione di genere. Si può richiedere l’attivazione del tesseramento alias attraverso la pre-iscrizione online sul Portale Arci e tramite l’app Arci. Un passo avanti che l’Arci compie per migliorare i propri strumenti associativi e allo stesso tempo per tutelare e affermare i diritti e il benessere di tutte le persone.

 

 

 

26 Ottobre 2023

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