KIller in fuga
Strage negli Stati Uniti, ex militare uccide 18 perssone in un ristorante e un bowling: è caccia all’uomo nel Maine
Esteri - di Carmine Di Niro
Ha 40 anni, si chiama Robert Card ed è un esperto nell’uso delle armi: ex militare e riservista della National Guard, era un istruttore di armi. È lui il sospetto che dal pomeriggio di mercoledì, erano le 19 circa, è al centro di una caccia all’uomo nel Maine.
Card è l’autore dell’ennesima strage di massa negli Stati Uniti: le persone che hanno perso la vita “sono 18 e i feriti 13”, ha reso noto la governatrice del Maine Janet Mills nel corso di una conferenza stampa.
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Il tutto è iniziato pochi minuti prima delle 19, quando Card armato di un fucile AR-15 ha fatto irruzione in due locali della città di Lewiston, piccola comunità di 36mila abitanti nel Maine: lo Schemengees Bard and Grille Restaurant e lo Speratime Recreation. Si tratta di un ristorante e di una sala da bowling, entrambi affollati da famiglie, in uno si stava celebrando anche una festa per bambini.
Dopo aver aperto il fuoco col suo fucile, Card si è quindi spostato verso un locale Walmart, la più nota catena di supermercati degli Stati Uniti: un portavoce della società ha detto però al quotidiano Sun Journal che “non c’è stata una sparatoria nella proprietà, dove erano state chiuse le porte, la polizia ha perquisito la struttura”.
Al momento Card è ancora in fuga, anche se non con la sua auto: la Subaru Outback bianca in suo possesso è stata trovata abbandonata verso le undici e mezza di sera nella vicina città di Lisbon, vicino ad un piccolo porto lungo il fiume Androscoggin.
Centinaia di poliziotti sono coinvolti nella ricerca, in collaborazione con l’Fbi. Le autorità canadesi, il confine dal Maine è particolarmente vicino, sono state allertate. La polizia ha chiesto agli abitanti e negozianti della zona di chiudersi dentro ed evitare le strade e in caso di avvistamento di segnalarlo ma di non avvicinarlo.
Card, secondo quanto emerso, aveva avuto problemi di salute mentale: era stato licenziato dal centro di riciclaggio di rifiuti dove lavorava e aveva affermato di “sentire delle voci”. Per questo era stato ricoverato in un centro per problemi mentali la scorsa estate e rilasciato dopo due settimane.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato informato della sparatoria durante la cena di Stato con il premier australiano Albanese, e da allora ha iniziato a seguire la crisi, parlando con le autorità locali. Il presidente americano ha ordinato bandiere a mezz’asta alla Casa Bianca e in tutti gli edifici governativi, un “segno di rispetto per le vittime degli atti di violenza insensati” avvenuti a Lewiston.
L’ennesima strage riaccenderà, per qualche giorno, il dibattito sui media statunitensi sulle armi: a portata di mano per chiunque, hanno trasformato il Paese nella “patria della stragi di massa”. Una possibilità dovuta all’interpretazione sin troppo “letterale” del secondo emendamento della Costituzione, ma soprattutto della pressante operazioni di lobby della NRA, l’associazione che riunisce i produttori di armi, che ha fatto effetto in particolare sul Partito Repubblicano.