L'operazione via terra
Carri armati israeliani entrano a Gaza per “incursioni mirate”: è il raid via terra più massiccio dall’inizio del conflitto con Hamas
Esteri - di Redazione

Non è ancora l’invasione di terra annunciata mercoledì sera in un discorso alla nazione dal primo ministro Benjamin Netanyahu, ma quella avvenuta questa notte nella Striscia di Gaza è certamente il più imponente raid di terra compiuto dalle forze armate israeliana nei territori governati da Hamas.
L’IDF, la Israele Defense Force, ha infatti comunicato di aver compiuto nella notte tra mercoledì e giovedì alcune «incursioni mirate» via terra con i carri armati nel nord della Striscia di Gaza. Le incursioni, ha detto l’esercito, fanno parte della “preparazione per le prossime fasi del conflitto”.
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Secondo un comunicato diffuso dall’esercito sui suoi canali durante le incursioni sarebbero state colpite “molte cellule terroristiche, infrastrutture e postazioni di lancio di missili anticarro”. L’esercito ha anche diffuso un video che mostra l’ingresso di mezzi militari nella Striscia di Gaza.
In preparation for the next stages of combat, the IDF operated in northern Gaza.
IDF tanks & infantry struck numerous terrorist cells, infrastructure and anti-tank missile launch posts.
The soldiers have since exited the area and returned to Israeli territory. pic.twitter.com/oMdSDR84rU
— Israel Defense Forces (@IDF) October 26, 2023
Si tratta, come detto, della più importate operazione via terra compiuta dall’IDF dal 7 ottobre ad oggi, quando i milizia di Hamas uccisero oltre mille persone nei raid compiuti nei kibbutz e nelle città israeliane più vicine alla Striscia di Gaza. Finora l’esercito aveva comunicato solo “incursioni limitate”, che almeno nelle descrizioni sembravano più piccole di questa e in cui erano state compiute meno operazioni militari.
L’invasione “sospesa”
Quanto all’invasione vera e propria, resta un mistero quando (e se) avverrà. Bibi Netanyahu nel discorso alla nazione tenuto mercoledì e trasmesso dalle tv israeliane ha detto che l’esercito si sta preparando e che quanto successo finora è “solo l’inizio”, ma allo stesso tempo ha aggiunto di poter dare ulteriori dettagli per “preservare la vita dei nostri soldati”.
Dietro i ritardi e le incertezze sulla tanto chiacchierata e “annunciata” invasione via terra della Striscia di Gaza vi sarebbero le forti pressioni della comunità internazionale ed in particolare dell’alleato storico di Tel Aviv, ovvero gli Stati Uniti.
Il presidente Joe Bide, secondo il Wall Street Journal, avrebbe chiesto a Israele di aspettare per potenziare i propri sistemi di difesa aerea in vari paesi del Medio Oriente, in modo da essere pronto nel caso di attacchi contro i propri contingenti, anche se tale ipotesi è stata smentita dalla Casa Bianca.