Il conflitto in Medioriente

Aldo Grasso e l’invito a schierarsi invece di pensare: israeliani e palestinesi hanno entrambi diritto ad una terra

Su questo giornale abbiamo proposto uno slogan del tutto folle, per questo, credo, molto giusto: “Siamo tutti palestinesi, siamo tutti israeliani”. Non ha spazio questo slogan nel dibattito pubblico italiano. È considerato vile, poco coraggioso.

Editoriali - di Piero Sansonetti

17 Ottobre 2023 alle 15:30

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Aldo Grasso e l’invito a schierarsi invece di pensare: israeliani e palestinesi hanno entrambi diritto ad una terra

Leggo sempre gli articoli di Aldo Grasso sul “Corriere”. Secondo me lui è una delle migliori firme del giornalismo italiano. Tagliente, acuto, aspro ma ragionante. Per questo sono rimasto di stucco leggendo il suo articolo di domenica in prima pagina. Si intitolava “i postillatori” e se la prendeva con tutti i commentatori che invece di dichiarare se stanno con Gerusalemme o con Hamas pretendono di ragionare. Cioè di considerare gli errori, le intuizioni, le infamie, i compromessi, gli odii, le paure devastanti che sono alla base della guerra tra Palestinesi e Israeliani che dura da settant’anni.

Grasso dice che quando c’è una guerra non bisogna più ragionare. Conta una cosa sola: schierarsi. Non riesco a spiegarmelo questo manicheismo in un intellettuale colto e informato come lui. Eppure Grasso sa che molti filosofi, storici, giuristi, intellettuali di vario genere, molto sapienti e prestigiosi, hanno diverse volte studiato l’effetto collaterale della guerra che consiste nell’abbattere la verità e il ragionamento. Nel seppellire il pensiero complesso, che è un elemento decisivo della libertà e della modernità. Penso a La Pira, a Terracini, a Lombardo Radice, a Capitini, ma anche a Craxi, ad Andreotti, a Moro.

E penso a tanti giornalisti israeliani e inglesi e americani e spagnoli, liberali, che in questi giorni scrivono sui loro giornali articoli aperti e pieni di “postille”. Penso a Grossman, penso ad Edith Bruck. Domenica su questo giornale abbiamo proposto uno slogan del tutto folle, per questo, credo, molto giusto: “Siamo tutti palestinesi, siamo tutti israeliani”. Non ha spazio questo slogan nel dibattito pubblico italiano. È considerato vile, poco coraggioso. Ti dicono: se vuoi discutere devi scegliere: Molinari o Orsini.

Io non scelgo. Penso che il popolo ebraico sia stato il popolo più perseguitato della storia. E penso che il popolo palestinese abbia subito in questi anni sopraffazioni e soprusi feroci. Hanno tutti e due diritto a uno stato e a una terra. Hanno diritto a non avere più paura. A non vedere i loro bambini maciullati dai mitra o dalle bombe del nemico. Sarò pure un postillatore: è che non riesco a rinunciare a pensare.

17 Ottobre 2023

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