Benzina sul fuoco della guerra
La guerra dei coloni israeliani, due palestinesi uccisi durante un funerale in Cisgiordania: si infiamma un nuovo fronte
Esteri - di Redazione
I coloni israeliani hanno fatto irruzione a bordo delle loro auto, sparando sulla folla: così sono morti, raggiunti da colpi d’arma da fuoco, Ibrahim al-Wadi, 62 anni, funzionario locale del partito laico nazionalista Fatah, e suo figlio Ahmed al-Wadi, 25 anni, ufficiale di sicurezza palestinese fuori servizio.
I due sono stati uccisi da coloni israeliani in Cisgiordania, mentre stavano partecipando a un corteo funebre nel villaggio di Qusra, a sud di Nablus. I residenti nei pressi della città hanno riferito che i coloni armati hanno anche scagliato pietre contro le auto palestinesi di passaggio.
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מתנחלים עכשיו תוקפים בנשק חי את ההלוויות של ארבעת הפלסטינים שרצחו אתמול בקוסרא. אני לא אוהב את המונח הזה, וזה בטח לא הדבר היחיד שלא בסדר בלתקוף משפחות אבלות, אבל האנשים האלה פשוט בוגדים במדינת ישראל בזמן מלחמה.
— Alon Sapir (@asapir) October 12, 2023
I quattro palestinesi di cui si tenevano i funerali erano stati uccisi mercoledì nel villaggio di Qusra, ammazzati da coloni armati e in presenza di soldati israeliani, che non sarebbero intervenuti per fermare la strage.
Martedì mattina alcuni coloni israeliani avevano attaccato la città e sparato contro civili e ambulanze, secondo quando detto all’agenzia di stampa Reuters dal governatore di Nablus, Ghassan Daghlas.
The Ministry condemns the heinous crime committed by the occupation forces today by firing live bullets at the funeral procession of the martyrs of the village of #Qusra and the ambulances carrying them, resulting in the #martyrdom of a civilian and his son. Also, the attacks by… pic.twitter.com/yCDp4YGZZE
— State of Palestine – MFA 🇵🇸🇵🇸 (@pmofa) October 12, 2023
Il numero delle persone uccise tra i palestinesi secondo il ministero della Salute della Striscia di Gaza, che risponde ad Hamas e dunque non è del tutto affidabile come fonte, è salito a 1.417, tra cui 447 bambini: i feriti sono oltre 6mila.
Tra le vittime, denuncia l’organizzazione non governativa Reporter Senza Frontiere, ci sono anche cinque giornalisti: due sono stati uccisi il 7 ottobre dopo essere stati colpiti da armi da fuoco, mentre si trovavano al confine tra la Striscia e Israele, mentre altri tre il 10 ottobre dai bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, compiuti in risposta agli attacchi di Hamas. L’associazione dei giornalisti palestinesi ha detto che i primi due sarebbero stati uccisi da colpi sparati dall’esercito israeliano: per ora le autorità israeliane non hanno fatto commenti al riguardo.
Cosa sono le colonie israeliane
Gli attacchi degli ultimi due giorni a Qusra sembrano al momento evidenziare la volontà da parte israeliana di espandere o quanto meno “tollerare” il conflitto anche in Cisgiordania, l’area dove il governo di Gerusalemme dalla fine della Guerra dei sei giorni del 1967 ha permesso a migliaia di “coloni” di occupare illegalmente territori che secondo gran parte della comunità internazionale appartengono ai palestinesi e che dovrebbero formare un futuro stato della Palestina.
Quello delle colonie è un ruolo al centro del dibattito israeliano anche in merito all’attacco sferrato sabato 7 ottobre da Hamas con migliaia di missili e via terra in una ventina di località israeliana poco distanti dalla Striscia di Gaza. Lì i soldati israeliani presenti erano molto pochi: nei giorni precedenti l’attacco dei miliziani islamici circa il 70% delle forze militari attive nello Stato ebraico, hanno riferito alcuni analisti militari, erano impegnate Cisgiordania.
Qui il governo di Bibi Netanyahu, l’esecutivo più a destra nella storia del Paese e che per governare conta sul sostegno fondamentale di piccoli partiti religiosi di estrema destra, come Potere Ebraico del ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, usa i militari come una sorta di “milizia privata” a difesa dei coloni.
L’espansione delle colonie, che in molti casi si sono trasformate da insediamenti sui territori palestinesi a vere e proprie piccole città, è addirittura presente nel programma elettorale del governo di Netanyahu. All’inizio degli anni Novanta nelle colonie in Cisgiordania vivevano poco più di 100mila persone: stando alle ultime stime i coloni israeliani sono oggi 450mila in Cisgiordania, anche perché in questi luoghi si spingono in larga parte ebrei ortodossi e ultraortodossi, che in media hanno famiglie composte anche da nove persone.