L'assenza
Strage di Lampedusa del 2013, il governo Meloni diserta la commemorazione del decennale: sull’isola studenti da tutta Europa
News - di Redazione
A dieci anni dalla più grande strage di migranti nel Mediterraneo, con 368 morti davanti alle coste di Lampedusa, l’Italia e l’Europa (e non solo) si apprestano a ricordare quelle vittime. Sull’isola ci sono duecento studenti arrivati da tutta Europa, funzionari delle Nazioni Unite, anche alcuni sopravvissuti ai viaggi della disperazione verso il Vecchio Continente: tutti uniti nelle commemorazioni organizzate dal “Comitato del 3 ottobre”.
All’appello manca però il governo Meloni. Nessun membro dell’esecutivo più a destra della storia repubblicana sarà presente per ricordare quelle 368 vittime, quegli uomini, donne e bambini naufragati a pochi metri dall’Isola dei conigli, con la loro carretta del mare affondata non lontano dalla costa che sarebbe stata la loro salvezza.
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“Arrivano tutti, da ogni parte del mondo, anche dalle Nazioni Unite, ma nessuna notizia da Palazzo Chigi e dintorni”, commenta con amarezza al Corriere della Sera Tareke Brhane, un tempo approdato da clandestino, poi assunto come mediatore, oggi presidente del Comitato che organizza la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita formalmente dal Senato nel 2016.
Unica rappresentante delle istituzioni italiana sarà la vicepresidente del Senato, Maria Domenica Castellone, che interverrà domani sull’isola. Dopo la cerimonia a Piazza Castello, la vicepresidente eletta con i 5 Stelle prenderà parte alla marcia verso la Porta d’Europa, insieme agli studenti e alle altre autorità.
All’assenza del governo fa da contraltare la scelta del Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, di dedicare un momento di commemorazione per i 368 morti nel naufragio di Lampedusa prima della sessione dei voti di mezzogiorno.
Proprio l’assenza di esponenti dell’esecutivo Meloni, che dal “day one” ha perseguito la criminalizzazione di migranti e Ong, è al centro degli attacchi delle opposizioni. Il capogruppo dell’Alleanza Verdi/Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, ricordando come quest’anno “il governo Meloni ha deciso di disertare la commemorazione nel decennale della strage”, definisce la scelta “una grave assenza, uno sgarbo istituzionale. E per compiacere il nuovo corso il Miur si adegua e non rinnova il progetto con le scuole italiane ed europee”.
Il riferimento è alla decisione del governo Meloni di non finanziare il progetto che ogni anno coinvolge scuole d’Italia e d’Europa. Come rivelato da Repubblica il progetto avrebbe dovuto essere rinnovato a poche settimane dalle elezioni, col governo uscente che per prassi aveva lasciato l’onere al governo espressione della maggioranza decisa dalle urne: Meloni e i suoi però non l’hanno mi fatto. “Per il 2022-2023 il progetto è stato sostenuto da finanziatori privati o dalle stesse scuole – fanno sapere dal comitato 3 Ottobre – altrimenti nessuno studente sarebbe arrivato a Lampedusa”.
Il Mediterraneo cimitero dei migranti
Secondo i dati della Fondazione Ismu, dal 2014 ad oggi sono stati oltre 28mila i migranti morti o comunque dispersi nel Mediterraneo. Nell’ultimo decennio gli eventi fatali avvenuti durante la traversata del Mediterraneo Centrale verso l’Italia rappresentano mediamente il 76% del totale eventi accaduti su tutte e tre le rotte del Mediterraneo, con proporzioni particolarmente elevate negli anni 2014 (95%), e negli anni 2016 e 2017 (90%); e anche il 2023, non ancora concluso, registra quasi il 90% degli eventi fatali nel Mediterraneo Centrale. Solo da gennaio ad oggi, numeri confermati anche dalle agenzie dell’Onu, sono morti oltre 2mila migranti navigando sulla rotta verso l’Italia, su un totale di 2.356 decessi complessivi. Il viaggio verso l’Italia si conferma la più rischiosa e pericolosa fra le tre rotte mediterranee, la centrale verso l’Italia, l’orientale che porta in Grecia e quella occidentale verso la Spagna.
Dal primo gennaio ad oggi, sono stati oltre 133mila gli arrivi in Italia, con un incremento dell’87% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra loro, secondo le più recenti stime dell’Unicef, sarebbero almeno 289 i minori, 11 ogni settimana. L’anno in corso potrebbe dunque diventare il più importante per numero di sbarchi dopo gli anni record della crisi dei rifugiati, quando giunsero via mare sulle coste italiane oltre mezzo milione di migranti in un triennio (170mila persone nel 2014, 154mila nel 2015 e 181mila nel 2016).In Italia gli sbarchi stanno registrando negli ultimi tre anni notevoli aumenti: dai 34mila migranti giunti via mare nel 2020 si è passati ai 67mila del 2021, e durante il 2022 il numero di arrivi è tornato a sei cifre, superando le 105mila unità.