Il voto a Bratislava

Elezioni Slovacchia, vincono i filorussi di Robert Fico: “Niente più armi all’Ucraina”

Fico è già stato primo ministro per due volte, negli anni ha inasprito la sua retorica razzista e sessista. "La libertà viene dall’est, la guerra viene sempre dall’ovest". Al via le trattative per formare il governo

Esteri - di Redazione Web

1 Ottobre 2023 alle 11:18

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Elezioni Slovacchia, vincono i filorussi di Robert Fico: “Niente più armi all’Ucraina”

In campagna elettorale aveva promesso lo stop all’invio delle armi all’Ucraina, il contrasto all’adesione di Kiev alla NATO, opposizione alle sanzioni contro la Russia. E ha vinto nettamente le elezioni: il partito populista di ispirazione socialista Smer Sd a vinto le elezioni in Slovacchia, oltre il 23% dei voti. Un successo per Robert Fico, ex primo ministro tra il 2006 e il 2010 e tra il 2012 e il 2018 che in questi anni ha perfino indurito la sua propaganda razzista e sessista e ha addolcito le sue posizioni su Mosca. Le trattative per la formazione del governo cominceranno subito, già nelle prossime ore.

A seguire, dopo Smer, con il 17% si è classificato Slovacchia Progressista, partito liberale, centrista ed europeista di Michal Simecka. Possibile che Smer possa ricevere in parlamento il sostegno del più moderato HLAS Sd, nato da una scissione da Smer, che ha ottenuto il 15%. Altro possibile alleato per Fico potrebbe essere il Partito Nazionale Slovacco, SNS, che ha ottenuto il 5,7% dei consensi. Tutti e tre insieme i partiti controllerebbero 81 seggi nella legislatura in un parlamento composto da 150 seggi. Possibile anche un appoggio dei centristi cristiano democratici del Kdk, 6,8%. Quarta forza il partito centrista Olano dell’ex premier Igor Matovic, 8,9%. Fuori dal parlamento l’estrema destra anti-europeista di Republika.

I risultati dei seggi hanno sovvertito gli exit poll nella lunga notte elettorale. Nelle prime ore il partito di Simecka era dato in vantaggio anche se di misura. Peter Pellegrini, ex premier e leader di HLAS, ha commentato che avere due ex primi ministri nello stesso governo non è una buona idea, ma “non significa che una coalizione del genere sia impossibile”. Fico era comunque il favorito alla vittoria, anche alla vigilia. Nel 2018 si era dovuto dimettere dopo l’ondata di proteste per l’omicidio del giornalista Jan Kuciak, che indagava sulla criminalità organizzata italiana in Slovacchia e su scandali di corruzione legati a Smer, e della sua fidanzata.

La formazione di un governo da parte di Fico, a questo punto molto probabile, può rappresentare un punto di rottura in Europa. Al momento l’unico Paese membro contrario all’invio di armi e sussidi in Ucraina è l’Ungheria del Presidente sovranista Viktor Orban. “La libertà viene dall’est, la guerra viene sempre dall’ovest”, aveva detto l’ex premier in campagna elettorale. Alcuni osservatori hanno ipotizzato la creazione di un blocco anti-Kiev all’interno dell’Unione, altri perfino un effetto domino che potrebbe partire da Budapest e Bratislava. “Rifiutiamo la tesi per cui la guerra in corso fra Russia e Ucraina coinvolga anche noi”, aveva dichiarato prima del voto Fico a Reuters.

Finora il governo guidato dal populista di destra Eduard Heger aveva sostenuto molto l’Ucraina, anzi era stato il primo Paese, nell’aprile del 2022, a fornire a Kiev sistemi di difesa aerea. Bratislava non ha mai fatto parte dell’Unione Sovietica ma fino al 1991, quando era ancora un Paese solo con la Repubblica Ceca nella Cecoslovacchia, era parte del Patto di Varsavia, la versione sovietica della NATO. Più della metà degli slovacchi ancora oggi parla il russo e si fa spesso riferimento alla liberazione dai nazisti da parte di Mosca nella Seconda Guerra Mondiale.

1 Ottobre 2023

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