L'ultimo saluto

La destra non ha un suo Napolitano, il disprezzo è solo invidia

Uno che potesse dirsi espressione di questa destra senza tuttavia rappresentare, in caso di elezione, un desolante motivo di discredito per il Paese. Non c’era. E non c’è.

Politica - di Iuri Maria Prado

27 Settembre 2023 alle 18:00

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La destra non ha un suo Napolitano, il disprezzo è solo invidia

Il risentimento sprezzante che un certo mondo di destra ha dimostrato in morte di Giorgio Napolitano non ha nulla a che fare con la storia comunista di quel notabile della Repubblica, con la sua vicenda politica, legittimamente discutibile dal punto di vista avversario, insomma con il merito della militanza di partito, pubblica e istituzionale dell’ex capo dello Stato ora defunto. Né ancora la ragione di quel dispetto, a volte sconfinante nel dileggio, risiede nelle presunte o effettive cospirazioni di cui Giorgio Napolitano si sarebbe reso responsabile o complice nell’impianto del governo tecnico (uno degli innumeri, in Italia) a detrimento del Paese che aveva votato a destra.

Non è il Napolitano “carrista”, né quello del ribaltone antiberlusconiano, a eccitare l’acrimonia cui stiamo assistendo. È altro. È la rabbiosa consapevolezza di non aver saputo mettere insieme e coltivare una classe dirigente capace di esprimere rappresentanti di levatura non si dice analoga, ma anche solo lontanamente comparabile. Non che servisse, ma se ne ebbe una riprova esemplare e sconfortante al tempo dell’ultima elezione del presidente della Repubblica: fatte (mannaggia) le inevitabili scremature, e dunque esclusi i profughi delle cene eleganti, gli epigoni dei mazzieri anni Settanta, le truppe di giovanotti delle televendite di posateria d’argento e smacchiatori miracolosi, gli eserciti di signorine con curriculum 90-60-90, chi ci mandavano al Quirinale? Un nome, per favore.

Uno che potesse dirsi espressione di questa destra senza tuttavia rappresentare, in caso di elezione, un desolante motivo di discredito per il Paese. Non c’era. E non c’è. E non è colpa dell’egemonia culturale di sinistra, che pure esisteva e persiste, se la destra continua a credere che il riscontro elettorale assolva dal dovere di allevare e scegliere i migliori, non i più fedeli, di parlare alla gente senza essere plebei, infine di fare questa cosa un po’ strana che è leggere ogni tanto qualche libro. La morte di Napolitano ha messo in faccia al Paese una destra cui manca il proprio Napolitano. Una cosa che alla destra non va giù, e allora è ributtata fuori in quei modi oltraggiosi.

27 Settembre 2023

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