La perizia nel processo

Caso Saman Abbas, la fossa diventata sua “tomba” scavata per 6 volte: “Conferma premeditazione omicidio”

Cronaca - di Redazione

26 Settembre 2023 alle 12:32

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Caso Saman Abbas, la fossa diventata sua “tomba” scavata per 6 volte: “Conferma premeditazione omicidio”

La buca in cui è stata sepolta Saman Abbas, la 18enne di origini pachistane residente a Novellara, nel Reggiano, scomparsa nell’aprile del 2021 e ritrovata, senza vita, il 18 novembre scorso, era stata scavata per sei volte per “costruire” la tomba della ragazza. È questo quanto emerso dalla perizia medico-legale disposta dalla Procura di Reggio Emilia ed eseguita dal medico legale Cristina Cattaneo, l’archeologo forense Dominic Salsarola, il genetista forense Roberto Giuffrida e l’anatomopatologo Biagio Eugenio Leone.

Il fatto che il terreno sia ben stratificato determina che questa parte del riempimento si sia in realtà costituita da una serie di 6 eventi che si sono susseguiti nel tempo e che non possono assolutamente essersi depositati in un unico momento“, è la considerazione fatta dagli autori della perizia, lunga 500 pagine e di cui riporta ampi stralci l’agenzia Agi.

Secondo i periti Saman “non è stata introdotta nella fossa nell’immediatezza della fine delle operazioni di scavo della fossa, ma in un, non meglio identificabile, momento successivo“. Nella loro ricostruzione “si ritiene che almeno due persone abbiano partecipato alla sistemazione del corpo della vittima all’interno della fossa” e che “come si evince dalla descrizione e dalle misure e forma del taglio, si può affermare con ragionevole certezza che il corpo della vittima è stato introdotto attentamente all’interno della sepolture e non buttato all’interno in maniera spiccia”. Difficile invece in quanto tempo sia stato preparato il “sepolcro” della ragazza: “Non è dato in maniera specifica in quanto tempo questa sequenza stratigrafica si sia formata”.

Della perizia si è discusso oggi durante l’udienza del processo per l’omicidio di Saman, uccisa perché rifiutò un matrimonio combinato dalla famiglia con un uomo, suo cugino, residente in Pakistan: gli imputati sono il padre Shabbar, estradato dal Pakistan poche settimane fa, lo zio Danish Hasnain, due cugini (tutti e tre detenuti nel carcere di Reggio Emilia) e la madre, attualmente l’unica familiare latitante.

Per Barbara Iannuccelli, assieme a Claudio Falleti avvocata di Saqib Ayub, il fidanzato di Saman Abbas, “l’elemento di novità incredibile è il risultato del lavoro dell’archeologo forense, il dottor Salsarola, che ci dice che la buca è stata scavata in due tempi, il che vuol dire che la prima volta è stata scavata in modo approssimativo e senza il corpo di Saman, a cui era possibile prendere le misure anche a occhio in quel momento, poi la buca è stata allargata. Quindi, la logica ci dice che questo tipo di doppio step prevede un primo step senza Saman, il secondo con Saman e che poi è stata collocata in quella buca non nell’immediatezza dello scavo. Questo fonda l’ipotesi di premeditazione che, in un processo per omicidio, fa la differenza tra i 30 anni e l’ergastolo”.

Nell’aula il padre di Saman, Shabbar Abbas, durante la spiegazione della documentazione fotografica esposta dal medico legale Cristina Cattaneo, tratta dalla perizia sul corpo della giovane dopo il ritrovamento, non ha guardato nessuna immagine del cadavere e si è mostrato commosso.

di: Redazione - 26 Settembre 2023

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