La condanna
Chi è Kara-Murza l’oppositore di Putin mandato in Siberia
L'uomo è stato ritenuto colpevole di aver diffuso false informazioni sull'esercito russo e di aver denunciato l'invasione da parte di Mosca dell'Ucraina. Il suo legale ha descritto il 'viaggio infernale' che lo condurrà nella parte più remota del Paese. La famiglia ha denunciato che soffrirebbe di alcuni problemi psicologici causati da un presunto avvelenamento
Esteri - di Redazione Web
Il politico dell’opposizione russa Vladimir Kara-Murza, condannato a 25 anni con l’accusa di tradimento e per aver denunciato l’offensiva di Mosca in Ucraina, dovrà scontare la sua pena in un carcere di massima sicurezza in Siberia. Lo ha fatto sapere il suo legale. “Vladimir Kara-Murza è stato portato nella colonia penale di massima sicurezza IK-6 di Omsk per scontare la sua pena“, ha scritto su Facebook il suo avvocato Vadim Prokhorov. “È stato subito messo in una cella di isolamento“. Omsk si trova a circa 2.700 chilometri a est di Mosca, nella Siberia sud-occidentale.
Chi è Kara-Murza l’oppositore di Putin mandato in Siberia
Kara-Murza – con doppia cittadinanza russo-britannica – è stato condannato ad aprile ad una pena senza precedenti. Il sistema penale russo spesso impiega settimane per portare i prigionieri nelle carceri più remote del paese, e spesso non si sa dove si trovi un prigioniero in transito che si ferma in varie carceri lungo il percorso. “L’intero viaggio da Mosca a Omsk nel 21esimo secolo è durato non meno di tre settimane“, ha detto Prokhorov, aggiungendo che l’uomo è stato tenuto per “diversi giorni” in una cella di isolamento nella città centrale di Samara.
Il viaggio all’inferno
Gli avvocati e la famiglia di Kara-Murza hanno affermato che l’uomo soffre di una condizione nervosa chiamata polineuropatia a causa di due tentativi di avvelenamento e la decisione di tenerlo in carcere in quelle condizioni aggraverà il suo già precario stato di salute. Kara-Murza è stato giudicato colpevole di aver diffuso “false informazioni” sull’esercito russo e di avere legami con una “organizzazione indesiderata” in un processo a porte chiuse svoltosi in primavera. La sua condanna è la più dura degli ultimi anni contro un esponente dell’opposizione russa.