Sgarbi difende Greco: “Accuse assurde di Crippa, il direttore resterà a vita al Museo Egizio”
La polemica a Torino. "Crippa che esiste la maledizione di Tutankhamon? Con questa sua uscita otterrà l’effetto contrario: il direttore resterà lì a vita"
Cultura - di Redazione Web
Per Vittorio Sgarbi le accuse del leghista Andrea Crippa al direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco sono assurde. “Ma visto che parliamo di Egizi, lo sa Andrea Crippa che esiste la maledizione di Tutankhamon? Con questa sua uscita otterrà l’effetto contrario: il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, resterà lì a vita”, ha detto il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi in un’intervista a Il Correre della Sera Roma.
Crippa ha recuperato una polemica scoppiata nel 2018, quando anche l’attuale Presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivò a Torino per protestare contro la promozione dei due biglietti al costo di uno per i visitatori di lingua araba. Il vice segretario del Carroccio chiese ai cittadini di contattare il centralino del Museo per criticare, venne denunciato, condannato in primo grado e assolto in Appello. “Greco è un direttore di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana. Va cacciato subito”, aveva detto Crippa ad Affari Italiani.
Il vice segretario della Lega aveva sollecitato un’azione al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ma l’unico organo che può sollevare il direttore è il cda del Museo Egizio. La comunità degli egittologi italiani ha destinato una lettera di solidarietà in favore di Greco: oltre 90 firmatari. Sgarbi, nei mesi scorsi arrivato allo scontro duro con Sangiuliano, ha condiviso l’atteggiamento del ministro di non intervenire sul caso.
“L’idea dello sconto a chi parla arabo, nel 2018, fu una precisa scelta di marketing – ha aggiunto Sgarbi – , un’operazione merceologica. Greco, che sa far funzionare il museo perfettamente, guardando le statistiche dei visitatori aveva notato che per il 60 per cento erano americani, poi venivano gli inglesi, i francesi, gli italiani ma nessun arabo. Così, ebbe questa pensata di promuovere gli ingressi delle persone di lingua araba”.