Addio al grande pensatore

Chi era Gianni Vattimo, grande pensatore e ultimo filosofo forte

Studioso profondo e uomo ironico e scherzoso. Cresciuto in periferia, proletario, figlio dell’immigrazione calabrese e per questo così torinese. La scintilla è l’incontro tra il cattolicesimo, il comunismo italiano, la sinistra militante e la grande filosofi a del Novecento.

Cultura - di Roberto Rampi

21 Settembre 2023 alle 12:30

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Chi era Gianni Vattimo, grande pensatore e ultimo filosofo forte

È difficile riassumere in poche parole, proprio le parole, così importanti per lui, la figura intensa di pensatore e di uomo di Gianni Vattimo. Di certo quello che non vorrebbe è un ricordo magniloquente. E nemmeno che lo prenda troppo sul serio. Che non tenga insieme la storia di un ragazzo povero e determinato, di uno studioso profondo, prolifico e indefesso, con quella dell’uomo con un eterno bisogno di scherzare, amante dell’ironia e soprattutto dell’autoironia, del calambour, del gioco di parole.

Nella sua imperdibile autobiografia “a quattro mani”, Non Essere Dio, questo suo approccio alla vita si incontra pagina dopo pagina, racconto dopo racconto. E restituisce l’essenza di un antidogmatico assoluto, cresciuto nella periferia, proletario, orfano, figlio dell’immigrazione (calabrese) e per questo così torinese. La scintilla è l’incontro magico tra il cattolicesimo e le sue istituzioni, gli oratori, l’azione cattolica, il valore della cultura, il comunismo italiano e la sinistra militante nelle sue diverse sfaccettature e la grande filosofia del Novecento.

Da questa amalgama esce da un lato un Pensiero che ha fatto la storia e che ha saputo dare alla Filosofia ruolo come strumento quotidiano per agire su se stessi e sulla collettività, dall’altro una figura profondamente Politica che innova nelle forme, frequenta la comunicazione di massa, riesce a rendere popolare Nietzsche, Heiddeger, Gadamer. In mezzo l’amore per la montagna e per le provocazioni, molto amore diversamente organizzato, molto impegno politico di cui quello al Parlamento Europeo è forse il più potente, la Rai dedicata ai giovani con Umberto Eco e Furio Colombo, una totale disponibilità a ragionare di tutto e con tutti. Perché il Pensiero se non è un dialogo non ha Senso di Essere.

Vattimo ha fatto tesoro del miglior Gadamer, del cui capolavoro, Verità e metodo, è traduttore e introduttore. Ha letto Nietzsche a sinistra. Ha colto Heiddeger nella sua essenza. Di tutto questo e di molto altro ha “abusato” per consegnare su tutto un’Etica dell’Interpretazione che è Filosofia della Democrazia: rispetto, pluralismo, amore per la differenza e la diversità, curiosità mai spenta per tutto ciò che è altro, irrimediabilmente altro, per tutto cioè che è lontano dai canoni. Indebolimento come forza di chi non impone, non smette di cercare, pensa che la Verità sia il continuo risultato sempre mutevole di un dialogare che non si interrompe mai. Quella di un dio così Amore da farsi creatura e assumere soprattutto lo sbaglio, l’errore, la paura come elementi caratterizzanti, e proprio per questo il perdono e la comprensione.

Se delle migliaia di pagine, da leggere, vogliamo trarre un impossibile distillato, scelgo la certezza come violenza, sempre. Il dogma come pericolo. E per questo l’indebolimento come salvezza dalla violenza e dalla guerra. Gianni Vattimo ha avuto mille vite e nessuna è stata totalmente sua, si è sempre dato con spensieratezza. Ha concluso questo ciclo di vite coinvolto suo malgrado in una kafkiana e violenta irruzione dello Stato nel suo personale, una dimostrazione sulla sua pelle della sensatezza di tutto il suo Pensiero.

Ci consegna la necessità di un’azione culturale contro il Giudizio e il giudicare, che oggi è nelle fondamenta di questo giornale, lo stesso che 64 anni fa titolava in prima pagina: “Giovane dirigente cattolico arrestato davanti alla RIV mentre recita versetti del Vangelo”. Un piccolo capolavoro. “La filosofia ha il dovere di mostrare come la verità non sia mai l’oggettività, ma sempre dialogo interpersonale che si attua nella condivisione del linguaggio.”

21 Settembre 2023

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