La vicenda
Teatro San Carlo, Fuortes: “Resto al mio posto e mi rivolgo anche io al Tribunale”
Dopo il decreto del governo che aveva mandato in pensione Lissner, quest'ultimo ha vinto il ricorso in Tribunale e va reintegrato. Il Presidente della fondazione del lirico, Gaetano Manfredi, aveva annunciato ricorso e passato la palla al Ministero della Cultura che ha il compito di disporre tali nomine. Ieri la nota del Mic: "Accettiamo le decisioni della magistratura"
Politica - di Redazione Web
In questi giorni è arrivata la sentenza del Tribunale del Lavoro che ha reintegrato Stephane Lissner nel ruolo di Sovrintendente e Direttore artistico del teatro San Carlo di Napoli. “Un atto di giustizia, dopo mesi trascorsi in un ‘limbo’ che non meritavo io ma soprattutto non meritavano il Teatro San Carlo e la città di Napoli. Oggi, il Tribunale di Napoli ha dato il primo segnale, fondamentale, di come il mio licenziamento sia stato un atto illegittimo e ad personam, privo di quei contenuti di ‘civiltà giuridica’ che devono guidare ogni ordinamento democratico. Vedo in questa decisione un legame inscindibile con la dimensione europea di cui l’Italia, Napoli e lo stesso Teatro San Carlo sono espressioni autentiche e costitutive. Ora, sono a disposizione per svolgere il mio incarico insieme alle straordinarie persone che lavorano nel Teatro“, aveva dichiarato il maestro.
Le parole di Fuortes dopo il reintegro di Lissner al teatro San Carlo
Il caso ha scatenato un forte dibattito dopo le polemiche che lo avevano preceduto: Lissner era stato mandato in ‘pensione forzata’ tramite un decreto disposto dal governo. Di conseguenza il Ministero della Cultura ha nominato l’ex Amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes. Quest’ultimo ha rilanciato, affermando – tramite una lettera scritta dal suo avvocato Giorgia Paoletti – che ha deciso di restare al suo posto e di rivolgersi al Tribunale. Insomma, la vicenda grottesca sta trascinando il lirico napoletano in un caso giudiziario che non avrà fine in tempi brevi.
Il sindaco Manfredi
Intanto, il Presidente della Fondazione del Teatro di San Carlo e Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, ha fatto sapere che il Consiglio di Indirizzo del lirico, “dovrà ottemperare alla richiesta del giudice di reintegrare Lissner ma ci sono atti propedeutici che spettano al ministero della Cultura, titolare del potere di nomina del soprintendente. Nel contratto stipulato con Fuortes esiste la clausola di decadenza nel caso di un reintegro del predecessore deciso in sede giudiziaria. L’ordinanza del giudice del lavoro interviene solo sull’ambito contrattuale di Lissner, sulla componente privatistica ma nella gestione di un lirico esiste anche una componente pubblicistica“.
Il Mic
E la risposta del Ministero, tramite nota ufficiale, non si è fatta attendere: “Le pronunce della magistratura si rispettano e si adempie scrupolosamente alle sue decisioni. Pertanto, l’ex sovrintendente Stephane Lissner deve tornare al San Carlo. Gli uffici del Ministero sono al lavoro sin da ieri sera per predisporre gli atti necessari, nel rispetto delle procedure fissate dalla legge. Al riguardo, il Ministero attende le comunicazioni del Consiglio di Indirizzo della Fondazione lirico-sinfonica Teatro di San Carlo, titolare dei rapporti di lavoro con Stephane Lissner e Carlo Fuortes, dallo stesso CdI proposto“.
La lettera
“Resto qui per il bene del teatro. Sono al lavoro e mi preoccupo solo di fare il meglio per il San Carlo. Lavoro per quello che devo fare io. Spero di stare facendo un ottimo lavoro e di continuare così. Parlo solo di quello che dico e faccio io, non di altro“, ha dichiarato Fuortes secondo quanto pubblicato da La Repubblica. E proprio su questa clausola che l’ex Ad Rai vuole far leva da un punto di vista giuridico e legale.