L'informativa di Salvini

Strage di Brandizzo, salgono a 6 gli indagati: sono 4 dirigenti della società degli operai morti

L’ipotesi di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. "Le responsabilità che emergeranno non rimarranno impunite", ha detto Salvini nell'informativa alla Camera

Cronaca - di Redazione Web - 14 Settembre 2023

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Strage di Brandizzo, salgono a 6 gli indagati: sono 4 dirigenti della società degli operai morti

Salgono a sei gli indagati per la strage di Brandizzo, in provincia di Torino, il drammatico incidente ferroviario che nella notte tra il 30 e il 31 agosto ha causato la morte di cinque persone, cinque operai che stavano facendo dei lavori di manutenzione sui binari. Sono stati travolti da un treno, non hanno avuto scampo. Due i superstiti, entrambi indagati. La Procura di Ivrea ha iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario, quattro dirigenti della Si.gi.fer., l’azienda di Borgo Vercelli per la quale lavoravano le cinque vittime.

I dirigenti vanno ad aggiungersi ad Antonio Massa, il tecnico che faceva da uomo di scorta alla squadra di operai, e ad Andrea Girardin Gibin, capocantiere dell’azienda. Appena una settimana fa era emerso un video girato dalla vittima più giovane della strage, Kevin Laganà, qualche minuto prima dell’impatto fatale. “Guardo il segnale, se vi dico treno andate da quella parte”, diceva una voce fuoricampo a conferma del fatto che il passaggio di un treno era probabile e che quindi la linea non era stata interrotta. “Non abbiamo l’autorizzazione ancora”, osservava Laganà.

Il video, entrato negli atti dell’inchiesta, sembrava confermare l’ipotesi investigativa principale secondo cui gli operai avessero cominciato a lavorare sui binari prima di ricevere l’autorizzazione formale tramite modulo M40 che ufficializza lo stop ai treni in transito. Una testimone chiave, la 25enne funzionaria dell’ufficio movimento di Rfi, aveva raccontato in Procura di aver vietato per tre volte dalla sala di controllo di Chivasso di far partire i lavori sui binari. Massa avrebbe ammesso nell’interrogatorio ai magistrati che “non me l’avevano ancora data l’interruzione della linea”. Gli sono state sospese abilitazioni e qualifiche professionali.

“I nostri assistiti, che respingono le ipotesi accusatorie – formulate a titolo provvisorio e solo per consentire il corretto esercizio del diritto di difesa – sono convinti  che verranno accertate le reali responsabilità di quanto accaduto”, hanno scritto in una nota gli avvocati Pierpaolo Chiorazzo, Paolo Grosso e Alberto de Sanctis, che difendono i 4 dirigenti della Sigifer (oltre alla stessa società) indagati nell’inchiesta. “Rispettiamo profondamente il diritto di cronaca ma siamo altresì convinti che la sede naturale per accertare la verità sia il procedimento penale”.

Gli operai travolti e uccisi dal treno in transito si chiamavano Michael Zanera, 34, Giuseppe Saverio Lombardo, 52; Giuseppe Sorbillo, 43; Giuseppe Aversa, 49; Kevin Laganà, 22 anni. Lavoravano tutti per una ditta appaltatrice esterna, la Si.gi.fer. di Borgo Vercelli, leader nel settore, attiva dal 1993, con 250 dipendenti in tutta Europa e in Sudamerica. La Polfer ha accertato che la motrice addetta alla movimentazione dei vagoni stava viaggiando a 100 chilometri all’ora e non come emerso in un primo momento a 160 chilometri orari. La Procura aveva dichiarato subito dopo il disastro che erano “emerse gravi violazioni delle procedure di sicurezza al momento dell’incidente”.

“L’impegno è quello di chiarire ogni responsabilità: nulla restituirà alle famiglie i propri cari, ma le responsabilità che emergeranno non rimarranno impunite“, ha detto il vice primo ministro e ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini nell’informativa alla Camera. “Rfi è tra posti di lavoro migliori in Ue, stando al ranking del basso numero incidenti. Ma questo non farebbe comunque giustizia a quanto andiamo a commentare. Esprimo la mia personale vicinanza ai famigliari delle 5 vittime del tragico incidente dello scorso 30 agosto. Anche un solo morto sul lavoro è troppo e abbiamo il dovere di fare chiarezza sull’accaduto”.

14 Settembre 2023

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