Il summit della destra

Meloni “Dio, patria e famiglia”: il ‘ritorno di fiamma’ dal palco ungherese dell’amico Orbán

Politica - di Carmine Di Niro

14 Settembre 2023 alle 13:48

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Meloni “Dio, patria e famiglia”: il ‘ritorno di fiamma’ dal palco ungherese dell’amico Orbán

Il leitmotiv è quello del palco spagnolo di Vox, il ritorno, ma questa volta da presidente del Consiglio e non da leader unica dell’opposizione al governo Draghi, a “Io sono Giorgia, madre, cattolica e donna”. Giorgia Meloni vola in Ungheria per partecipare al “Budapest Demographic summit” organizzato dall’amico Viktor Orbán, padre-padrone del Paese in rotta con l’Europa per le sue leggi sempre più illiberali su media, giustizia e diritti, e di fronte ad una platea ultraconservatrice torna agli slogan a lei più cari.

Serve “una grande battaglia” per “difendere la famiglia“, perché difendere la famiglia significa “difendere Dio, la nostra identità e tutto quello che ha contribuito a costruire la nostra civiltà“, è il messaggio della premier italiana, introdotta sul palco dalla presidente ungherese Katalin Novák.

Per Novák e Orbán dalla presidente del Consiglio italiano arrivano ovviamente parole al miele: “Sono entrambi miei cari amici – dice – io credo che oggi abbiamo una grande opportunità non solo per la nostra nazionale ma per tutta l’agenda europea per le sfide demografiche: noi in Italia stiamo difendendo la famiglia, e stiamo avviando un cambiamento culturale. Purtroppo la situazione attuale è frutto di scelte passate e non solo dei normali cicli demografici: c’è un sentimento cresciuto contro la famiglia nonostante la crescita in Italia dei bambini nel dopoguerra. E i bambini sono stati il cuore della crescita. Ma oggi se diciamo che i bambini sono sempre di meno vuol dire che siamo nella strada del crollo economico e sociale. Ci vorrebbero due figli in media a famiglia in Italiana per evitare il declino“.

Secondo Meloni “viviamo in un periodo in cui tutto quello che apprezziamo è esposto a degli attacchi. Questo è pericoloso per la nostra identità nazionale, religiosa, familiare. Questo nuovamente richiama l’attenzione sui nostri diritti e deve far scaturire la forza per difendere i nostri diritti” perché “senza questa identità non siamo altro che meri numeri“, ha aggiunto la premier davanti alla platea ungherese presente al Museo delle belle arti di Budapest.

La presidente del Consiglio ha parlato di un “sentimento nemico della famiglia” nella società occidentale. E citando i dati sul calo delle nascite ha proseguito: “Attualmente il futuro proiettato davanti a noi è molto preoccupante. Dobbiamo riflettere su come viene rappresentata oggi la famiglia, la cui immagine si è sfocata” e i cittadini vengono considerati “consumatori“.

La risposta al calo demografico però non può essere il ricorso all’immigrazione, tema che unisce come non mai Meloni e Orbán. “Spesso in maniera strumentale si sostiene che la migrazione contribuirà alla crescita delle nostre popolazioni. Io non sono d’accordo con questa narrazione. Sono convinta – è la tesi di Meloni – che le grandi nazioni debbano prendere decisioni per garantire il futuro e la sicurezza” dei loro popoli. “I migranti, se pienamente integrati, possono dare un contributo” all’economia dei nostri paesi, “ma dobbiamo essere più responsabili per noi, come cittadini europei, trovando soluzioni alle crisi del sistema europeo“, ha proseguito la presidente del Consiglio, spiegando che “il declino della popolazione non è un destino, è una scelta. E non è la scelta a cui guardiamo“.

Meloni quindi cita quello di Viktor Orbán come modello di governo, anche perché lei è “presidente da un anno e vi assicuro che dureremo anni, come mai è accaduto in Italia per un governo”. E a proposito dell’azione del suo esecutivo, la premier ha parlato dei recenti provvedimenti per Caivano, ricordando i “gravi incidenti” avvenuti nella città a nord di Napoli “dove sembrava che lo Stato si stesse ritirando ed è stato concesso terreno libero alla criminalità organizzata. Il governo si è messo in azione a Caivano, abbiamo incoraggiato le famiglie a prendersi le loro responsabilità nell’educazione dei figli. Vogliamo garantire un ambiente più etico e libertà di istruzione”.

14 Settembre 2023

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