La polemica
Scontrini col volto del Duce, la barista: “Fascista? Non nascondo i miei ideali, è tutta pubblicità”
La pratica all'inizio era limitata al mese di ottobre, per celebrare la Marcia su Roma. "Non nascondo i miei ideali, sono orgogliosa di loro". Al momento non risultano denunce per apologia del fascismo
News - di Redazione Web
Polemica vecchia che torna più attuale che mai. A Cerea, in provincia di Verona, c’è un bar dove sulle scontrino fiscale appare il primo piano di Benito Mussolini, Duce del fascismo. “Non ero nemmeno nata durante il periodo del Fascismo, ma credo che alcune azioni di Mussolini siano state positive per l’Italia, a parte gli orrori delle leggi razziali“, ha dichiarato al media Polesine24 Maristella Finezzo, una delle proprietarie del bar. Al momento non si sa di nessuna denuncia per apologia del fascismo.
Polemica perfetta per i social. Per l’indignazione e per il tifo. Il bar si chiama bar Armando e il caso è esploso una prima volta nel 2014. La pratica era inizialmente limitata al mese di ottobre, in omaggio alla Marcia su Roma del 1922. Al giornale la proprietaria del bar ha spiegato di non chiedere ai suoi clienti la loro affiliazione politica – e ci mancherebbe, verrebbe da dire. Accoglie perfino immigrati – e certo è un simbolo di civiltà, se fossimo nell’Alabama prima dell’abolizione della schiavitù.
“Nessuno è razzista con chi si comporta bene”, ha aggiunto la donna dando una personale ma non unica purtroppo visione delle discriminazioni, di fatto negando lo stesso razzismo. “Chi mi accusa di essere fascista mi fa solo piacere. Non nascondo i miei ideali, sono orgogliosa di loro”. La donna non avrebbe nessuna intenzione di cambiare atteggiamento. “Se al 2014 non ci sono stati provvedimenti giudiziari per vietarci l’uso del volto di Mussolini sugli scontrini, significa che non stiamo commettendo alcun reato. Con questa polemica, in realtà, otteniamo solo più visibilità”. E su quest’ultima non si può dire che abbia torto. Che tipo di pubblicità però: sorvolare sulle leggi razziali, che la barista stessa ha giudicato, qualifica da sola lo spessore morale dell’operazione.