I due modi di essere neri...
Il razzismo dei giornali in Italia
Cronaca - di Iuri Maria Prado
Ci sono due modi di essere negri in Italia. Negri: non neri, perché avremo il diritto di spogliare di razzismo il riferimento a una persona di colore quando questo, il colore della sua pelle, non sarà più motivo di razzismo. E purtroppo quel tempo non è arrivato. È infatti ancora il tempo in cui sulla prima pagina finisce l’”africano” che ammazza un bianco, e non importa che si trattasse di un disturbato con sicura capacità criminale, uno che doveva essere controllato e posto in condizione di non nuocere perché era pericoloso: questo è un discorso troppo difficile, com’è difficile ammettere che, purtroppo, a volte la società e lo Stato non riescono a impedire il delitto. Né quello commesso dall’italiano né quello commesso dallo straniero. È più facile spiegare che se lasciamo in giro gli africani succedono queste cose.
Se poi un ragazzino di colore è investito e lasciato morire sull’asfalto da un italiano che non gli presta soccorso, la prima pagina magari arriva: ma indugia sui sogni da campione di calcio del fanciullo, non sull’italianità sicaria dell’investitore. Sapiente ponderatezza, giusto per combinazione assente quando le connotazioni epidermiche e la provenienza geografica del killer e della vittima sono in rapporto invertito.
Il fatto che questo approccio discriminatorio sia funzionale alla prova che l’immigrazione porta disordine e produce queste tragedie non attenua, ma aggrava, la responsabilità di chi lo adotta. Perché è la discriminazione che cerca l’addentellato statistico; è la reazione razzista che si assolve nell’evidenza inconfutabile dell’essenzialità criminale: che non risiede nella violazione della legge, ma nel segno razziale che denuncia l’attitudine a violarla.
Per il resto gli africani possono anche andare. Vanno bene nelle piantagioni schiaviste. Vanno bene nelle fonderie. Vanno bene nei cantieri. Vanno bene nei dormitori di fango e lamiera. Vanno anche bene ai semafori o all’angolo della via, se la signora ha bisogno dei sacchetti per il cane. È l’altro modo di essere negri in Italia.