La polemica
Concita De Gregorio e il disprezzo verso i disabili
Editoriali - di Paolo Persichetti

Non è cosa facile riassumere in così poche battute tanta violenza espressiva, stigmatizzazione e disprezzo per le persone con disabilità. Eppure Concita De Gregorio, da sempre emblema del perbenismo di sinistra, ci è riuscita: «decerebrati assoluti che un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro vieni tesoro, sillabiamo assieme, pulisciti però prima la bocca. Ecco ci sono questi deficienti, nel senso che letteralmente hanno un deficit cognitivo – non è mica colpa loro, ce l’hanno».
Quello che più colpisce in queste parole è il riferimento alle classi differenziali, al lavoro delle insegnanti di sostegno, agli esercizi di logopedia, all’assistenza alla persona (la pulizia della bava). C’è un voluto riferimento, insistito e dettagliato, scenografico al sostegno per i bambini e i ragazzi disabili che si svolge quotidianamente nelle nostre scuole. La scena da lei descritta avviene quotidianamente nelle classi della scuola dell’obbligo e in tanti istituti superiori dove migliaia di ragazzi e ragazze con disabilità portano a termine i loro studi, vivono la loro socialità e la loro felicità.
La classi differenziali sono state abolite nel 1977, in quegli anni di libertà e rivolta in Italia c’è stata una rivoluzione («Sapesse contessa…») che ha portato alla chiusura delle strutture manicomiali, alla rottura dello stigma, al rifiuto dell’internamento, della segregazione, per includere ovunque e dovunque. Con le sue parole la De Gregorio ha innalzato nuove mura, barriere intellettuali che tardano ad esser abbattute; lo dimostra ancora di più nella sua replica la recriminazione del tutto fuori luogo (non è questo il caso) contro la dittatura del politicamente corretto e la rivendicazione di un presunto «contesto» che – a suo dire – giustificava, dandogli altro significato, l’esempio impiegato.
Invece, in questo caso, il problema è proprio l’assenza di contesto, cosa c’entrano i disabili con l’inciviltà, l’ignoranza, l’arroganza, il narcisismo che dilaga nei social con le parole di disprezzo verso i disabili della De Gregorio?