I nuovi dettagli
Andrea Purgatori, l’autopsia e le nuove indiscrezioni sulle “svariate metastasi”: dubbi sull’imputabilità dei medici
“Svariate metastasi” si erano già diffuse nel corpo di Andrea Purgatori prima del suo decesso lo scorso 19 luglio. L’indiscrezione sulle informazioni relative all’autopsia sulla salma del giornalista, volto di La7 e prima ‘penna’ del Corriere della Sera, arrivano da Repubblica, che cita novità rilevate nelle ultime ore “dalla sala in cui si svolge l’autopsia”.
Un fattore che potrebbe portare a importanti stravolgimenti sul piano giudiziario. Come noto dopo la denuncia dei familiari del giornalista, la Procura di Roma ha aperto una inchiesta sul decesso di Purgatori e iscritto sul registro degli indagati due medici della clinica privata romana Pio XI, indagati per omicidio colposo: la tesi dei familiari del giornalista è quella di una diagnosi sbagliata, e dunque errate sarebbero state anche le cure a cui era stato sottoposto il giornalista.
Le nuove informazioni arrivate dall’autopsia farebbero venire meno nesso causale tra la condotta dei medici e il decesso, mettendo in dubbio l’imputabilità dei medici che lo hanno curato. Per i familiari di Purgatori, a cui era stato diagnosticato un tumore ai polmoni, la cura di radioterapia a cui era sottoposto sarebbe scaturita da una diagnosi errata, ischemie cerebrali scambiate per metastasi, con le pesanti cure farmacologiche che avrebbero accelerato la morte del volto noto di La7.
Per ora le notizie relative all’autopsia di Purgatori restano a tratti contradditorie e comunque non definitive. Per i consulenti della Procura di Roma, l’esame autoptico è stato eseguito dal professore Luigi Marsella dell’Università di Tor Vergata, è stato il tumore al polmone la causa dell’arresto cardiorespiratorio. I legali della famiglia Purgatori hanno invece sottolineato che “quanto emerso finora dagli esami autoptici consolida le nostre tesi”, ovvero che il giornalista “sarebbe stato colpito da ischemie cerebrali”. “Si specifica che le operazioni di autopsia riprenderanno il 6 settembre 2023 e, solamente al termine, tutte le ipotesi investigative, ivi comprese le ischemie, potranno essere confermate o smentite”, avevano poi aggiunto gli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni.
Il prossimo passo per ottenere nuove informazioni è l’esame istologico dei tessuti e degli organi che verrà eseguito dai sei professionisti tra medici, radiologi e anatomopatologi incaricati dalla Procura di stabilire “l’epoca, la natura, la causa della morte e i mezzi che l’hanno determinata”.