L’interrogazione parlamentare
Garante dei detenuti, è caos sulla nomina: interrogazione parlamentare della sinistra
Tra il Cdm di domani e quello di lunedì il Guardasigilli potrebbe portare sul tavolo la terna che avrebbe scelto
Giustizia - di Angela Stella
«La nomina del Garante dei detenuti rispetti i criteri di legge e garantisca la rappresentanza di genere»: è questo l’appello lanciato a Nordio da Devis Dori, capogruppo Avs in commissione Giustizia e Luana Zanella, presidente di Avs alla Camera. Sul tema i parlamentari hanno presentato anche una interrogazione.
Chissà se ci sarà il tempo di rispondere, considerato che tra il Cdm di domani e quello di lunedì il Guardasigilli potrebbe portare sul tavolo la terna che avrebbe scelto: Felice Maurizio D’Ettore, in qualità di presidente del Collegio e attualmente professore ordinario di diritto privato a Firenze, affiancato da Mario Serio, professore ordinario di Diritto Privato Comparato nell’Università di Palermo e da Carmine Antonio Esposito, ex presidente del Tribunale di sorveglianza di Napoli ora a riposo.
«Le indiscrezioni – scrivono i due parlamentari – ci sorprendono, tanto più che la legge istitutiva dell’Ufficio del Garante sancisce che la scelta debba ricadere su “persone, non dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che assicurano indipendenza e competenza nelle discipline afferenti alla tutela dei diritti umani”. L’assenza di un rapporto in atto di pubblico impiego (riferito a D’Ettore, ndr) è un requisito preliminare alla selezione, dovendo essere il collegio indipendente sul piano giuridico. Chiediamo conto al Ministro Nordio di tutto ciò e, soprattutto, di come intenda garantire un’adeguata rappresentanza di genere».
Ad usare gli stessi argomenti era stata qualche giorno fa la responsabile Giustizia del Partito democratico, Debora Serracchiani. Effettivamente con l’escamotage della quota rosa, il Ministro della Giustizia potrebbe modificare la terna che Repubblica ha reso nota e farvi entrare Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, che meriterebbe quel posto a prescindere dal genere. In realtà era già stata scelta – tramite una email ricevuta dopo un colloquio col capo di Gabinetto Rizzo – ma poi un’altra email aveva annullato la precedente.
La radicale aveva ricevuto giorni fa anche l’endorsement di Davide Faraone, deputato di Azione-Italia Viva: «è una vera militante dei diritti umani. Non ha mai cercato un posto al sole, ha visitato tutti gli istituti di pena italiani, ha incontrato i detenuti a Ferragosto, Natale, Capodanno, Pasqua, senza sosta, con dedizione e grande forza di volontà. Per questo Rita Bernardini è la candidata naturale a ricoprire il ruolo di Garante dei detenuti».
Non soddisfatta della possibile scelta del Ministro sarebbe una parte della polizia penitenziaria: «la nomina del Garante nazionale dei detenuti va sottratta ad ogni tentativo di operazione di parte ed ideologica. Per questa ragione auspichiamo e proponiamo la nomina dell’ex magistrato Santi Consolo, attuale garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti in Sicilia e per il loro reinserimento sociale», ha detto il segretario generale del Sindacato Polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo, ricordando che Consolo «magistrato in pensione, tra gli altri incarichi, ha ricoperto quello di capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria presso il ministero della Giustizia e nel 2014 ha svolto funzioni di procuratore generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta e quella di Catanzaro. È anche stato componente togato del Csm».