Il rapporto da Lampedusa

Come migliorare gli sbarchi: il governo non parla di migranti perché non serve alla propaganda

Il governo di centrodestra preferisce non parlare più degli sbarchi, perché non serve alla sua propaganda. Ma qui ci sono centinaia di ragazzini in pessime condizioni, che restano “incastrati” per settimane

Cronaca - di Pierfrancesco Majorino - 1 Agosto 2023

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Come migliorare gli sbarchi: il governo non parla di migranti perché non serve alla propaganda

Nella calda estate del 2023 c’è da domandarsi dove siano finiti i migranti. Del resto queste settimane ci hanno risparmiato i servizi televisivi allarmati o le continue esternazioni di parte dei politici della destra, fronte Papeete. E va proprio così: con la destra al governo, e con Salvini formalmente allontanato dal ministero dell’Interno, è meglio non si discuta più di tanto di “immigrazione”, di “invasione”, d’ “assedio”. A dirla tutta di per sé questo non è un male. La narrazione tossica che ha accompagnato il viaggio di migliaia di persone impostasi in questi anni ha fatto solo e soltanto giganteschi danni.

E loro, i “migranti” (cioè: donne, uomini, bambine, bambini), sono stati usati nel recente passato come numeri, pacchi o proiettili di una guerra ibrida. Quindi non c’è da disperare del silenziatore imposto al tema, a patto che non si compia l’errore tragico di rimuovere la “questione”. E la “questione” ha i volti incuriositi e gli sguardi vivaci di centinaia di ragazzini presenti, ma dovremmo dire stipati, nella struttura di Lampedusa, l’hotspot divenuto celebre per tanti dei servizi realizzati proprio nell’era del racconto dopato. Sabato scorso ho varcato i cancelli del centro con Pietro Bartolo, il parlamentare europeo che di Lampedusa è stato per tanto tempo lo storico medico e l’assoluto protagonista di tante battaglie di civiltà.

Il nostro sopralluogo ha seguito quello realizzato il giorno prima da una nutrita delegazione di rappresentanti del PD (Benifei, Bonafoni e altri) recatisi al CPR di Ponte Galeria, un altro luogo dimenticato. Per noi queste ispezioni diverranno sempre di più la prassi: pensiamo di dover portare i nostri occhi in luoghi simili totalmente a prescindere dal tono del dibattito pubblico vigente. È infatti una questione di vita vera delle persone, non di tweet sovranisti. Ma dicevo di Lampedusa. Il centro presenta in queste ultime giornate una placida e tranquilla normalità fatta di centinaia di persone accalcate e alla ricerca di zone d’ombra.

Sono centinaia (a seconda dei giorno tra le 300 e le 400) e non migliaia, come accadeva ai primi del mese. Nelle ultime due settimane, complice qualche dato atmosferico, è calata la curva degli arrivi e si è intensificato il lavoro di smistamento. Le urgenze (non diciamo mai più emergenze, vi prego) non mancano: in particolare proprio quelle legate ai bambini e ai ragazzini soli e al meccanismo totalmente impazzito dell’accoglienza nazionale. Perché, è il paradosso di questa calda estate, i migranti non sono più nei telegiornali ma manca totalmente un progetto vero nazionale di accoglienza. Cosi i ragazzini restano decine e decine di giorni in un centro dove non devono permanere.

La serietà degli operatori presenti (di Croce Rossa, Save the Children, Unhcr) o anche delle forze dell’ordine coinvolte non può servire da consolazione. I migranti bambini restano incastrati nel centro d’accoglienza per settimane, e questo accade perché la macchina nazionale dell’accoglienza stessa non funziona. Del resto l’accoglienza, specie se diffusa e di qualità, è un oggetto che non interessa ai governanti attuali che, esattamente come nel caso del Reddito di cittadinanza, scaricano poi la patata bollente sui comuni.

Giusto due giorni prima del sopralluogo a Lampedusa, mi è capitato di parlarne con Giorgio Gori ad un dibattito a Stezzano, nella bergamasca. Gori ha detto “se ne arrivano altri non sappiamo dove accoglierli”. E (piaccia o meno la cosa al governo) questo è proprio il racconto della situazione attuale. Perché puoi cancellare le notizie dai telegiornali o fare gli accordi con tutti i dittatori che vuoi ma alla fine la vita vera non la puoi ridurre. Non la puoi cancellare. Esige risposte.

*Responsabile nazionale dipartimento immigrazione del Partito Democratico

1 Agosto 2023

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