L'omicidio

Ucciso a coltellate e fatto a pezzi, confessano i presunti assassini di Mahmoud Abdalla: “Voleva cambiare lavoro”

L'atroce delitto avvenuto in provincia di Genova: arrestati due giovani che conoscevano la vittima. Prima l'hanno ucciso, dopo hanno trasportato il cadavere in taxi e infine l'hanno mutilato per poi gettarlo in mare

Cronaca - di Redazione Web

31 Luglio 2023 alle 15:37 - Ultimo agg. 19 Agosto 2023 alle 16:45

Condividi l'articolo

Perché Mahmoud Abdalla è stato ucciso a Chiavari

Hanno confessato i presunti aguzzini e carnefici di Mahmoud Adballa, il 19enne il cui corpo mutilato è stato ritrovato tra le acque di Santa Margherita Ligure, lo scorso 24 luglio. Il giovane di origini egiziane sarebbe stato ucciso in seguito a una lite con il suo datore di lavoro. Il 19enne viveva a Chiavari e lavorava in un salone di barbiere. La volontà di cambiare posto di lavoro avrebbe fatto scattare l’ira del suo titolare.

Perché Mahmoud Abdalla è stato ucciso

Così Bdelwahab Ahmed Gamal Kamel, detto ‘Bob‘, egiziano di 26 anni residente a Genova e Mohamed Ali Abdelghani Ali, detto ‘Tito‘, egiziano di 27 anni residente a Chiavari, hanno ucciso il giovane a coltellate. Poi l’hanno decapitato e gli hanno tagliato le mani. Sono riusciti a trasportare i pezzi del corpo in taxi, fino a gettarli in mare. L’accusa per entrambi è di omicidio volontario premeditato e aggravato dall’occultazione di cadavere. Ma perché Mahmoud Abdalla è stato ucciso? Il movente del lavoro sembra una ragione assurda per giustificare un tale scempio.

Le indagini e la ricostruzione dei fatti

Durante i rispettivi interrogatori, Ahmed ‘Bob’ Abdelwahab e Mohamed Ali ‘Tito’ Abdelghani, si sono accusati l’un l’altro dello smembramento del cadavere. Il tassista che li ha portati a Santa Margherita Ligure ha confermato che entrambi avevano valige, di cui una di grosse dimensioni e particolarmente pesante. Così pesante che lo stesso tassista aveva invitato i due clienti a metterla nel bagagliaio. La testimonianza dell’uomo è stata fondamentale per gli inquirenti. Il tassista, infatti, anche se non è stato in grado di riconoscere i due egiziani, ha confermato il punto in via Vado in cui li aveva recuperati. Il luogo era l’abitazione di ‘Bob‘.

31 Luglio 2023

Condividi l'articolo