Svolta nelle indagini

Ucciso e ritrovato in mare decapitato e senza mani, due indagati per l’omicidio di Mahmoud

Cronaca - di Redazione

31 Luglio 2023 alle 10:24 - Ultimo agg. 31 Luglio 2023 alle 15:48

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Ucciso e ritrovato in mare decapitato e senza mani, due indagati per l’omicidio di Mahmoud

C’è una svolta nelle indagini sulla morte di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, il 18enne egiziano che venne trovato morto nelle acque fra Santa Margherita Ligure e Portofino lo scorso martedì 25 luglio con le mani mozzate e privo di testa.

La pm della procura di Genova Daniela Pischetola ha disposto il decreto di fermo nei confronti di due cittadini egiziani, Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel e Mohamed Ali Abdelghani, accusati di omicidio e soppressione di cadavere.

Come riferisce l’Ansa, la decisione è stata presa nella tarda serata di domenica dopo un lungo interrogatorio, durato circa sei ore, dei due cittadini egiziani fermati nella notte tra sabato e domenica dai Carabinieri del Nucleo investigativo e dalla Compagnia di Chiavari. Si tratta, riferisce l’Ansa, di Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, detto Bob, egiziano di 26 anni residente a Genova e di Mohamed Ali Abdelghani Ali, detto Tito, egiziano di 27 anni residente a Chiavari: uno dei due è il titolare dei due negozi da barbiere, a Sestri Ponente e Chiavari, per il quale lavorava Mahmoud.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti Abdalla sarebbe stato ucciso con un coltello o un punteruolo nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 luglio, quindi gettato in mare dove è stato recuperato il 25 luglio nelle acque antistanti il porticciolo di Santa Margherita Ligure. Restano invece i dubbi sulle mutilazioni del cadavere: non è ancora chiaro se siano state provocate da chi lo ha ucciso oppure da qualche evento in mare.

Dubbi da chiarire anche sul movente dell’omicidio: al momento quel che filtra dagli investigatori è la pista della lite sul lavoro, che si sarebbe qualche giorno prima dell’assassinio di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla. Tra gli elementi a sostegno di questa tesi vi sarebbe un video registrato da una telecamera di sorveglianza che lo riprendono alcune ore prima di essere ucciso.

I carabinieri delegate delle indagini dalla procura di Genova hanno anche effettuato dei rilievi nel barber shop dove il 18enne egiziano lavorava a Ponente. Stando a quanto ricostruito fino al pomeriggio di domenica 23 Mahmoud era vivo, poi potrebbe aver raggiunto con un treno il luogo dove è stato poi ammazzato, non è escluso addirittura in compagnia del suo killer.

Nelle motivazioni del fermo, citate dall’Ansa, si legge che la lite sarebbe avvenuta col datore di lavoro: diverbio scatenato dal fatto che il ragazzo voleva lasciare il negozio di barbiere di Chiavari per lavorare in un altro esercizio commerciale. Mahmoud era ospite di una comunità per minori non accompagnati: non aveva precedenti penali, solo qualche segnalazione per rissa con alcuni coetanei e negli ultimi mesi era stato seguito da una cooperativa locale.

di: Redazione - 31 Luglio 2023

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