Lo scontro
Il Twiga e la Santanché spaccano il Terzo Polo, Azione a Italia Viva: “Cene inopportune”. Bonifazi: “Non decide Calenda dove devo mangiare”
La nota ufficiale del partito guidato dall'ex Ministro e la risposta dell'esponente renziano. Tutto è nato da un articolo pubblicato da Il Corriere della Sera
Politica - di Redazione Web
Daniela Santanché e le cene nel suo locale il Twiga hanno spaccato, prima le opposizioni in Parlamento in occasione del voto alla mozione di sfiducia nei suoi confronti, sia all’interno del Terzo Polo. Infatti, dopo un articolo pubblicato dal Corriere della Sera che ha rivelato che alcuni parlamentari di Italia Viva hanno partecipato a delle cene nel locale ‘incriminato’, Azione di Carlo Calenda ha diramato un duro comunicato contro gli ‘alleati’ definendo quelle cene “inopportune“. Non si è fatta aspettare la replica di Iv, il cui leader è Matteo Renzi, per bocca di Francesco Bonifazi, tirato in ballo nella polemica per essere stato uno degli assidui frequentatori del Twiga.
Azione contro Italia Viva al Twiga
“La linea sulla permanenza di Daniela Santanché al governo è sempre stata netta: deve dimettersi perché i suoi comportamenti (e capacità) non sono adeguati o accettabili per chi deve rappresentare gli italiani in qualità di ministro del Turismo. Azione non ha votato la mozione di sfiducia – destinata dall’inizio ad essere bocciata -, ritenendola un regalo alla ministra. Ma allo stesso modo Azione non si è mai riconosciuta nella linea espressa dai vari interventi dei parlamentari e del capogruppo di Italia Viva, che non hanno mai pronunciato la parola dimissioni. Per quanto concerne le cene con la ministra al Twiga, che coinvolgono parlamentari di Italia Viva appartenenti al gruppo Azione – Italia Viva – le si ritiene del tutto inopportune“.
La nota di Azione
Così il partito di Azione. “Sono stato a cena al Twiga venerdì sera. Come era già stato altre volte essendo da sempre un frequentatore della Versilia. Potrei fare l’elenco dei parlamentari di tutti gli schieramenti che ho visto in quel locale. Leggere che Carlo da Capalbio pretende di decidere lui che cosa devo fare io il venerdì sera mi dà l’impressione di un uomo che non ha nulla di liberale ma che sogna uno stato etico“. È quanto scrive il deputato di Iv, Bonifazi su Twitter.
La risposta di Bonifazi
“Sostenere che si debba chiedere al leader politico con chi cenare e con chi no mi sembra assurdo. E pensare che la politica si faccia con il gossip e non con le idee è puro populismo. Quando alla vicenda Santanché: noi abbiamo votato in aula esattamente come Azione. Esattamente allo stesso modo. Paro paro. Per noi non si caccia un ministro sulla base di un avviso di garanzia. Se qualcuno vuole diventare giustizialista faccia pure: noi no – continua -. Noi quotidianamente votiamo la sfiducia a tutto il governo, a tutti i ministri, a tutta la maggioranza. Santanché inclusa. Ma lo facciamo sulla base di valutazioni politiche. Non perché una persona prende un avviso di garanzia. Perché per noi conta la Costituzione, non un l’auto proclamato Comitato Etico di chi dovrebbe attaccare i populisti e passa le giornate ad attaccare noi”.