Salario minimo, opposizione (quasi compatta) sulla proposta della soglia a 9 euro: si sfila solo Renzi

Politica - di Carmine Di Niro

30 Giugno 2023 alle 17:27 - Ultimo agg. 30 Giugno 2023 alle 17:27

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Salario minimo, opposizione (quasi compatta) sulla proposta della soglia a 9 euro: si sfila solo Renzi

Una prova di compattezza e unità. Divisi su quasi tutto, le forze di opposizioni trovano finalmente un fronte comune per fare battaglia all’esecutivo di Giorgia Meloni: il tema è quello del salario minimo, con una proposta comune in cui si parte dai 9 euro di soglia minima.

Ad annunciare la proposta unitaria, non a caso, è una nota scritta assieme da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione, Alleanza Verdi Sinistra e +Europa.

La necessità di un intervento a garanzia dell’adeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori, in particolare di quelli in condizione di povertà anche per colpa dell’inflazione, è un elemento qualificante dei nostri programmi elettorali. Per questo abbiamo lavorato a una proposta unica che depositeremo alla camera nei prossimi giorni”, si legge nel testo firmato da Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Matteo Richetti, Angelo Bonelli e Riccardo Magi.

Vogliamo infatti sottolineare con forza – aggiungono – la comune convinzione che è giunto il momento di dare piena attuazione all’articolo 36 della costituzione che richiede che al lavoratore sia riconosciuta una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa per sé e per la propria famiglia”.

La proposta

La proposta di legge sul salario minimo che sarà presentata alla Camera dei Deputati rappresenta un compromesso tra le posizioni dei diversi partiti di opposizione. La proposta finale prevede che “al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore; a ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali”.

La proposta prevede anche che “la giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo; conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario; sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso; sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati; sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso”.

Renzi si tira fuori

Dalla prova di opposizione comune si sfila però Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva non fa fronte comune neanche con Carlo Calenda, con cui pure aveva firmato il programma comune per le elezioni del 25 settembre scorso.

Renzi ne fa un questione politica, di schieramento: “Matteo Renzi non firmerà la proposta sul lavoro insieme a Fratoianni Conte e Schlein come non firmerà proposte su giustizia o fisco con Meloni e Salvini. Il fatto di essere all’opposizione del governo Meloni non significa essere in una coalizione alternativa“, scrive in una nota Italia Viva.

Nel merito sul salario minimo – prosegue la nota – Italia Viva aveva presentato alle elezioni un testo diverso da quello che è stato proposto dal CampoLargo e dunque in coerenza con il mandato elettorale Italia Viva proporrà degli emendamenti al testo, votando a favore dei punti su cui è d’accordo. Italia Viva si comporterà allo stesso modo sui prossimi disegni di legge su giustizia, su infrastrutture, su sanità. Votiamo le leggi che ci convincono ma restiamo all’opposizione di Meloni e distanti dalle posizioni sul lavoro di Fratoianni, Conte e Schlein“.

30 Giugno 2023

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