L'ironia sulla sinistra

Salario minimo, Meloni ‘apre’ al confronto ma la maggioranza vuole il rinvio a dopo l’estate

Politica - di Carmine Di Niro

25 Luglio 2023 alle 10:47

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Salario minimo, Meloni ‘apre’ al confronto ma la maggioranza vuole il rinvio a dopo l’estate

Il salario minimo? “Un bel titolo, funziona molto bene come slogan, ma nella sua applicazione rischia di creare dei problemi”. Parla così la premier Giorgia Meloni intervenendo a Non Stop News su Rtl 102.5 su un tema, quello del salario minimo, che ha prima fortemente diviso maggioranza e opposizione ma che da alcuni giorni sembra poter trovare un inatteso confronto.

Lo dice la stessa presidente del Consiglio, che sottolinea di essere disponibile  adaprire ad un confronto con l’opposizione” pur rimarcando che la via da seguire è quella della contrattazione collettiva “da rafforzare“. “Se noi immaginiamo un salario minimo a 9 euro, ci sono dei contratti collettivi nazionali che prevedono un salario più alto e quindi diventa un problema al ribasso sul salario dei lavoratori. Bisogna trovare una soluzione per quei lavoratori che non sono coperti dai contratti collettivi, senza abbassare il salario agli altri“, aggiunge la premier parlando del salario minino. Apertura della maggioranza che segue probabilmente anche la lettura dei sondaggi, che evidenziano chiaramente come anche nell’elettorato di destra una larga fetta dei ‘votanti’ è a favore della sua introduzione.

Confronto non facile sulla proposta di legge presentata dalle opposizioni unite (tranne Italia Viva di Renzi), che puntano all’introduzione di un salario minimo di 9 euro lordi l’ora. Contro la proposta la maggioranza ha presentato in Commissione Lavoro della Camera un emendamento soppressivo che comprometterebbe sostanzialmente il futuro del progetto di salario minimo. Se le opposizioni chiedono che venga ritirato, dalla maggioranza la proposta è di non votare alcun emendamento e di rinviare la discussione a dopo l’estate.

Eppure secondo la premier governo e maggioranza “non stano rinviando alcuna posizione”. “Hanno chiesto un confronto e per confrontarsi serve tempo ma poi si sa: come si fa si sbaglia“, le parole di Meloni. La presidente del Consiglio conta in particolare su Carlo Calenda, che con Azione ha firmato la proposta di legge sul salario minimo e che su altre questioni come la giustizia si è mostrato ben più affine all’esecutivo degli altri partiti di opposizione, in testa Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. “Ho letto gli appelli di Calenda, c’è una opposizione che si pone in modo responsabile, serio, garbato, non pregiudiziale – commenta infatti Meloni – È giusto dare un segnale, indipendentemente dal fatto che poi troveremo una soluzione al problema. Apriremo il confronto e cercheremo di capire se c’è una soluzione”.

Se con Calenda si può dialogare, con le altre opposizioni non mancano le bacchettate e le accuse. “Sono un po’ incuriosita da un’opposizione che dopo essere stata al governo una decina d’anni, oggi scopre che in Italia c’è un problema di salario e di precariato e lo considera una responsabilità di un governo che è in carica da nove mesi”, sono infatti le parole della premier.

Non è un caso se sulle dichiarazioni di Meloni le opposizioni procedono in ordine sparso. Per Mariastella Gelmini, senatrice di Azione con un lungo passato in Forza Italia, quelle di Meloni sono parole “incoraggianti, bene la sua apertura. A noi non interessa sventolare la bandierina del salario minimo, ma raggiungere il risultato. Non vogliamo perdere tempo, ma se per raggiungere l’obiettivo occorre qualche settimana in più noi siamo disponibili, a patto che non sia un rinvio”.

Ben più dure le parole di Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro: “Il vittimismo della presidente del Consiglio è davvero stupefacente. Anziché rispondere nel merito della nostra proposta sul salario minimo ci accusa di fare slogan. Non vuole il confronto con l’opposizione, ma cerca solo alibi per buttare la palla in avanti e non fare nulla”. Per Cecilia Guerra, responsabile Lavoro della segreteria nazionale del Pd, “è da marzo che il tema del salario minimo e della giusta retribuzione è in discussione alla Camera, e lo è per volontà delle opposizioni. Possibile che in tutti questi mesi lei e la sua maggioranza non siate stati capaci di fare uno straccio di proposta? Noi ne abbiamo presentata una condivisa delle opposizioni. Cosa ne pensate? Vogliamo sapere questo. Ha detto che apre al confronto? Era ora. Noi ci siamo. Da oggi. Noi siamo pronti. E voi?”.

25 Luglio 2023

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