Lo chef nel mirino
Gino D’Acampo vittima della gogna mediatica ‘british’, lo chef e i “6 milioni di debiti”
Perché Gino D'Acampo è nei guai: tutti i debiti. Il noto cuoco originario di Torre del Greco e volto televisivo, è finito in una tempesta mediatico-giudiziaria in Gran Bretagna
Spettacoli - di Andrea Aversa
È uno degli chef più amati anche grazie alle trasmissioni televisive alle quali ha preso parte. Gino D’Acampo (Gennaro all’anagrafe) è al centro di una bufera mediatica e giudiziaria che ha preso vita in Inghilterra, paese dove ormai il cuoco originario di Torre del Greco (località vesuviana in provincia di Napoli), vive e lavora da circa 30 anni insieme alla sua famiglia. Le ultime settimane sono state difficili per D’Acampo. La sua vicenda ci ha fatto capire quanto la sostanza della gogna mediatica sia sempre la stessa, anche se non italiana ma in salsa ‘british‘.
Perché Gino D’Acampo è nei guai: tutti i debiti
Secondo quanto riportato dal The Sun, D’Acampo sarebbe coinvolto in un’indagine fiscale. Lo chef avrebbe accumulato 5.4 milioni di debiti di sterline (circa 6 milioni di euro), motivo che lo avrebbe costretto a chiudere e mettere in liquidazione la propria catena di locali che fa capo alla società My Pasta e My Restaurant, gestita insieme alla moglie Jessica Stellina Morrison. Le autorità contabili inglesi stanno indagando per cercare di risalire alle origini del debito. Un’inchiesta che secondo i media locali (tra cui The Mirror) costerebbe ai contribuenti circa 150mila sterline.
Perché Gino D’Acampo è nei guai, i fatti e le indagini
Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero anche alcuni libri contabili misteriosamente spariti. Secondo i media britannici, i guai di D’Acampo sarebbero iniziati tempo fa, quando si è dimesso dalla trasmissione Gordon, Gino e Fred: Road Trip, nella quale era protagonista insieme al collega Gordon Ramsay. Tuttavia, D’Acampo e la moglie hanno più volte dichiarato di non avere creditori, anche se la società in via di liquidazione avrebbe altre partecipazioni, almeno secondo gli organigrammi pubblicati dalla stampa inglese.
La gogna mediatica di cui è vittima Gino D’Acampo
Così questa vicenda è diventata l’occasione per i colleghi di oltre Manica per denigrare la figura di D’Acampo. Sullo chef nostrano sono comparsi articoli che ne hanno elencato tutti i possibili passi fasi avuti in passato. Su tutti, le immagini che lo hanno mostrato cucinare nudo in tv (coperto solo da un grembiule da cucina) e i due presunti episodi che lo avrebbero visto coinvolto in questioni di droga. Uno (con relative foto) dove D’Acampo avrebbe assunto sostanze stupefacenti e un altro nel quale lo chef sarebbe stato fermato in aeroporto per possesso di marijuana. È una tecnica vecchia come il mondo: screditare una persona affinché l’opinione pubblica possa credere che sia colpevole a prescindere.
Eppure, ci vorrebbero prima le prove e poi il processo per far si che un uomo o una donna possano essere giudicati. Non bastano le antipatie o le simpatie personali. Non basta fare l’elenco degli sbagli che quella persona avrebbe potuto commettere durante la sua vita (“Chi non ha mai peccato, scagli la prima pietra”, diceva qualcuno). E non dovrebbe servire neanche evocare un’ipotetica buona notizia: D’Acampo ha già un nuovo lavoro (provvisorio), parteciperà al Yorkshire Dales Food And Drink Festival alla Funkirk Farm di Skipton dal 21 al 23 luglio. Che vergogna vero?