Bocciata la linea di Viola

Ruby-ter, vincono i falchi: si va in Cassazione

Per “saltum” si va direttamente al giudizio di legittimità. Il procuratore capo di Milano non avrebbe impugnato l’assoluzione dei 27 imputati (erano 28 con Berlusconi), ma si è astenuto davanti all’insistenza dei pm Siciliano e Gaglio

Giustizia - di Frank Cimini

30 Giugno 2023 alle 13:00

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Ruby-ter, vincono i falchi: si va in Cassazione

Non si va in corte di appello per il caso Ruby-ter ma direttamente in Cassazione per soli motivi di diritto, per saltum come dicono i giuristi. Ovviamente non c’entra assolutamente niente che l’imputato principale Silvio Berlusconi è passato a miglior vita il 12 giugno scorso. La procura della Repubblica di Milano dopo molte discussioni e riunioni ha deciso di non impugnare in appello ma di occuparsi del caso esclusivamente sulla questione di legittimità in relazione alla posizione degli altri 27 imputati.

Alla fine non è passata la linea del procuratore capo Marcello Viola di non presentare alcun ricorso. Il procuratore in pratica ha deciso di astenersi davanti alle insistenze dell’aggiunto Tiziana Siciliano e del sostituto Luca Gaglio che avevano rappresentato l’accusa nelle aule di udienza. Dal capo della procura ma anche da altri pm il verdetto del Tribunale viene considerato inappuntabile e inattaccabile. Secondo lui l’impugnazione insomma si sarebbe risolta in una perdita di tempo, di lavoro e di denaro pubblico. E va considerato anche che la procura generale della Repubblica non avrebbe sostenuto il ricorso, come era accaduto per esempio pure nel processo per corruzione internazionale ai vertici dell’Eni. Con la mossa per saltum invece la scelta spetterà al procuratore generale presso la Corte di Cassazione con ogni probabilità verso la fine dell’anno in corso oppure all’inizio del prossimo.

Nel motivare l’assoluzione i giudici della settima sezione penale del Tribunale di Milano avevano parlato di una “omissione di garanzia”. Le ragazze che frequentavano le feste e le cene nella villa di Arcore avrebbero dovuto essere indagate già all’epoca dei processi Ruby e Ruby-bis per gli indizi di corruzione presenti a sentire come tali quindi con l’assistenza di un avvocato e la facoltà di non rispondere. Il fatto che ciò non sia accaduto ha irrimediabilmente pregiudicato l’operatività di fattispecie di diritto penale sostanziale. E per queste ragioni sono cadute le accuse a carico di Silvio Berlusconi e di altri 28 imputati.

Nel caso le ragazze fossero state imputate si sarebbe potuto discutere di contestare l’indizio e a non rendere dichiarazioni nei confronti del solo Berlusconi. Ci sarebbe questo errore di qualificazione giuridica alla base dell’esito del processo finito con l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Insomma le cosiddette “Olgettine” sarebbero dovute essere indagate già all’epoca dei fatti non ascoltate come testimoni semplici. Per cui non si può contestare il reato di salsa testimonianza né quello di corruzione in atti giudiziari.

Che il processo sarebbe finito con le assoluzioni si era già capito alla fine dell’anno scorso, quando i giudici del Tribunale avevano accolto l’apposita eccezione formulata due anni prima dall’avvocato Federico Cecconi, il difensore di Silvio Berlusconi e lasciata in sospeso. In sede di requisitoria il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il sostituto Luca Gaglio comunque chiedevano la condanna degli imputati senza successo.

Va ricordato che in questa intricata vicenda la procura allora retta Edmondo Bruti Liberati iscrisse Berlusconi il 21 dicembre del 2010 quando le ragazze frequentatrici di Arcore erano monitorate e pedinate dalla primavera. Avevano indagato sul Cav per sei mesi senza farlo formalmente. Ovviamente senza pagare dazio. Le indagini erano coordinate da Ilda Boccassini la responsabile della mancata iscrizione delle ragazze all’origine dell’assoluzione generale del febbraio scorso. Siciliano e Gaglio si battono ora per la validità di una scelta fatta da altri e senza l’assenso del capo della procura. Insomma non vogliono rinunciare al giocattolino, nonostante ci sia di mezzo pure la morte.

30 Giugno 2023

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