Il caso Soumahoro

Allo stadio il razzismo è vietato, in Parlamento è permesso

Quando prende la parola l’on Soumahoro nell’aula della Camera dei deputati si alza il coro dei buuu. Servirebbe un Daspo, come per gli ultras

Politica - di Davide Faraone

30 Giugno 2023 alle 16:30

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Allo stadio il razzismo è vietato, in Parlamento è permesso

Non è la prima volta. Tutte le volte che in Aula Aboubakar Soumahoro prende la parola, dai banchi del centro destra, alcuni parlamentari, ululano, rumoreggiano, manifestano insofferenza per ogni sua parola. Ho aspettato qualche seduta prima di intervenire e segnalare alla Presidenza quanto fosse irrispettoso.

Pensavo fosse un caso, pensavo fosse legato alla non condivisione di quanto espresso dal collega. E invece tutte le volte si ripeteva la stessa scena: Aboubakar si alza, prende la parola e man mano che l’intervento va avanti i brusii si trasformano in schiamazzi, in risate, quasi come se il deputato Soumahoro avesse meno diritto di altri a parlare. Fastidioso e antidemocratico questo comportamento, ma ancora di più c’è un sottinteso: è già tanto per lui stare in Parlamento e vuole pure dire la sua? Di colore e colpito dallo scandalo delle cooperative, più di lui la moglie e la suocera. Parla già meno di tutti perché non è in un gruppo parlamentare, e in quei pochi minuti in cui esprime il suo pensiero l’Aula si trasforma in una bolgia.

Lo stesso trattamento che allo stadio viene riservato ai giocatori di colore. Comportamenti puniti con squalifiche, chiusure dello stadio al pubblico e partite a porte chiuse. Il Parlamento è la casa della democrazia, l’intolleranza non può essere in alcun modo accettata. Spero che la Presidenza della Camera faccia tesoro di quanto accaduto e non tolleri più tali comportamenti intrisi di razzismo e giustizialismo allo stesso tempo. Sopratutto spero che ne facciano tesoro tutti coloro che finora hanno dato prova di comportamenti contrari alla democrazia ed al buongusto. Forse è il caso, così come accade allo stadio con i d.a.spo, che gli elettori si dotino presto di un “d.a.parl”, un divieto di acceso in Parlamento per chi si rende protagonista di comportamenti intolleranti in aula.

30 Giugno 2023

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