La missione del Cardinale

Zuppi a colloquio con i consiglieri di Putin, chi vedrà il cardinale

Intanto la prima giornata, delle due in programma, ha fatto registrare dei cauti segnali di apertura.

Editoriali - di Fabrizio Mastrofini

29 Giugno 2023 alle 11:30

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Zuppi a colloquio con i consiglieri di Putin, chi vedrà il cardinale

Se qualcosa si muove, tra Vaticano, Russia, Ucraina, lo sapremo – forse – alla fine della missione del cardinale Matteo Maria Zuppi a Mosca. Non prima, però, che ne abbia riferito a papa Francesco, che conta molto sulle capacità di ascolto dell’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana. Intanto la prima giornata, ieri, delle due in programma, ha fatto registrare dei cauti segnali di apertura.

La mattina si è aperta con il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dall’agenzia russa Interfax, che ha espresso “un alto apprezzamento per le iniziative del Papa per la soluzione del conflitto ucraino”. A seguire la notizia di un primo incontro fissato in agenda con il consigliere per la politica estera del Cremlino Yuri Ushakov. Su incarico di Vladimir Putin – ha detto Peskov – “il consigliere presidenziale Ushakov terrà oggi con Zuppi un colloquio per discutere la situazione riguardante il conflitto in Ucraina e naturalmente le possibili vie per una soluzione politica e diplomatica”.

E ha aggiunto, a completamento: “abbiamo ripetutamente affermato di avere un alto apprezzamento degli sforzi, le iniziative del Vaticano nella ricerca di una soluzione pacifica alla crisi ucraina e accogliamo gli sforzi del Papa nel contribuire alla cessazione del conflitto armato”. Cosa c’è di sostanziale dietro le dichiarazioni di parte russa, il cardinale lo sta verificando in queste ore. Le indiscrezioni parlano di un incontro ad alto livello al Patriarcato ortodosso, ma anche qui bisognerà aspettare che il colloquio ci sia stato e con chi, per saperne di più. Pare comunque improbabile un approccio diretto col Patriarca Kirill e molto più fattibile con il metropolita Antonij di Volokolamsk, numero due della gerarchia ortodossa.

Nel pomeriggio di ieri il cardinale Zuppi ha presieduto una messa nella Cattedrale cattolica dedicata all’Immacolata Concezione, sede dell’arcidiocesi metropolitana della Madre di Dio a Mosca. Si sa comunque che tra i temi degli incontri c’è la questione umanitaria, sulla quale la Santa Sede spera di poter agire trovando vie di dialogo e di incontro. Si tratta in particolare degli scambi di prigionieri da entrambe le parti e si dovrà affrontare la delicata questione dei bambini ucraini portati in Russia e strappati alle famiglie. A Mosca il cardinale Zuppi ha trovato comunque una rete di rapporti già avviati: dal Nunzio apostolico, mons. Giovanni D’Aniello – diplomatico di lungo corso – e dall’arcivescovo mons. Paolo Pezzi, italiano, in Russia da molti anni ed assai stimato per le sue posizioni acute ed equilibrate.

Da non dimenticare anche la rete di contatti della Comunità di S. Egidio, da cui proviene il cardinale di Bologna, sempre preziosi in queste situazioni. Un sacerdote che conosce da vicino la realtà russa, don Stefano Caprio, docente al Pontificio Istituto Orientale di Roma, ha spiegato all’agenzia stampa cattolica Sir, che “la divisione e la debolezza interna della Russia quasi favoriscono la missione di Zuppi perché lui non deve proporre trattative di pace – queste sono questioni politiche e militari. Lui deve invitare, ascoltando, ad uno spirito di pace all’interno e al di fuori dei Paesi. È un messaggio quindi più profondo e universale”. Alla stessa agenzia cattolica mons. Pezzi ha spiegato che per quanto riguarda “l’aspetto umanitario e quindi la situazione dei prigionieri di guerra e la situazione dei profughi”, “si potranno fare, forse anche subito, dei passi concreti”.

29 Giugno 2023

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