Il cold case
Giallo di Sargonia Dankha, arrestato un italiano dopo 28 anni: accusato di omicidio
La ragazza aveva 21 anni, sparita nel nulla nel 1995. L'uomo è un ultrasettantenne. Era stato arrestato e rilasciato dalle autorità svedesi
Cronaca - di Redazione Web

Sargonia Dankha era scomparsa nel nulla nel dicembre del 1995, quasi 28 anni fa. Aveva 21 anni, irachena naturalizzata svedese. Per quello che si presuppone sia un femminicidio, la polizia giudiziaria del Tribunale di Imperia, sotto il coordinamento della Procura locale, ha arrestato un italiano ultrasettantenne residente a Sanremo, S. A.. È accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili e soppressione di cadavere. Un vero e proprio cold case, il corpo della ragazza non è mai stato ritrovato.
Il caso è stato seguito dal procuratore capo di Imperia Alberto Lari e dai sostituti procuratori Maria Paola Marrali e Matteo Gobbi. I magistrati nelle scorse settimane avevano collaborato con i loro colleghi svedesi. La famiglia della 21enne non si era mai arresa alla scomparsa e tramite un avvocato di Milano aveva sporto denuncia alla Procura di Imperia. Alla conclusione delle indagini è scattato l’arresto.
A quanto ricostruito l’uomo aveva una relazione con la donna, un rapporto altalenante, agli inizi degli anni Novanta, quando gestiva un ristorante in Svezia. Dopo che la ragazza era scomparsa, gli investigatori svedesi avevano trovato capelli e tracce di sangue della 21enne nell’automobile riconducibile all’uomo, che era stato arrestato. Le autorità svedesi non potevano però processare l’uomo per omicidio in mancanza del cadavere, così come prevede la legge svedese. S. A. era stato rilasciato nel 1996.
Il cadavere della ragazza non è mai stato ritrovato. La vicenda di Sargonia Dankha divenne un vero e proprio cold case. E i sospetti intorno all’uomo non finirono con il rilascio. Alla procura risultava per esempio che prima della scomparsa l’uomo contattava diverse volte al giorno Dankha per telefono. Dopo la scomparsa quei contatti cessarono.
Il sostituto Gobbi è andato in Svezia a recuperare i faldoni delle indagini svolte dai colleghi svedesi, tradotti da un interprete nominato dalla Procura, che sostiene di aver trovato “prove schiaccianti” che hanno fatto scattare la custodia cautelare. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe ucciso Dankha nel loro ultimo incontro e ne avrebbe nascosto il corpo. Al momento non sono stati diffusi altri dettagli sulle indagini. Non è chiaro se il 77enne sarà estradato in Svezia o se verrà processato in Italia.