La scomparsa del Cav
Senza Berlusconi che ne sarà del garantismo?
Il mondo della politica, dello sport, dello spettacolo e migliaia di persone per l'ultimo saluto al Cav
Editoriali - di Piero Sansonetti
Migliaia e migliaia di persone hanno partecipato ai funerali di Berlusconi. Il Duomo era gremito di personalità della politica, del mondo dello spettacolo, e del mondo dello sport. Fuori, in piazza, il popolo azzurro. C’è stata una polemica sui funerali di Stato, ma è una polemica molto stupida. Non capisco proprio come una questione di questo genere, quasi burocratica, possa diventare l’anima di uno scandalo. Se per fare lotta politica ci si deve opporre ai funerali, il paese è messo male.
Ha fatto benissimo Elly Schlein a presentarsi al Duomo. Per testimoniare la serietà del suo partito e il suo senso, alto, della dignità e dell’umanità. Io condivido quasi niente delle politiche che Berlusconi ha condotto in questi anni. Non credo che sia stato particolarmente divisivo, semplicemente è stato un leader di destra e – quantomeno sul piano sociale – le idee della destra sono lontanissime e in conflitto con le idee della sinistra.
Però gli riconosco il merito che ieri gli ha riconosciuto anche D’Alema: di avere combattuto per riformare la giustizia e togliere alle Procure il potere dilagante e illegale del quale oggi dispongono. Come saranno ora le battaglie libertarie e garantiste, in assenza di Berlusconi? Come si schiererà una destra che di garantista ha avuto sempre molto poco? E la sinistra, perduto il bersaglio, si convincerà a rinunciare al suo ruolo ancillare verso la magistratura?