Il rapporto annuale
110 milioni di profughi nel 2022, altro che piano Mattei
Nel 2023, secondo l’Unhcr, il trend a livello globale non mostra segni di rallentamento,
Cronaca - di Umberto De Giovannangeli
Se fosse uno Stato sarebbe tra i più popolati al mondo. Lo Stato che non c’è. Quello dei migranti. Nel 2022 il numero di persone costrette alla fuga nel mondo è salito al livello record di 108,4 milioni, con un aumento senza precedenti di 19,1 milioni di migranti rispetto all’anno prima. Emerge dal rapporto annuale dell’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati.
Nel rapporto Global Trends in Forced Displacement 2022 l’agenzia rileva che, complici la guerra in corso in Ucraina e i conflitti in altre parti del mondo, oltre agli sconvolgimenti provocati dal clima, nel 2022 un numero record di persone è stato costretto a fuggire dalle proprie case, acuendo l’urgenza per un’azione immediata e collettiva per alleviare le cause e l’impatto dello sfollamento. Nel 2023, secondo l’Unhcr, il trend a livello globale non mostra segni di rallentamento, anche a causa dello scoppio del conflitto in Sudan, spingendo il numero totale delle persone in fuga a un valore stimato di 110 milioni fino al maggio scorso.
Il rapporto riferisce che, sul totale delle persone considerate, 35,3 milioni sono rifugiati, ovvero persone che hanno attraversato un confine internazionale in cerca di sicurezza. Il gruppo più numeroso, il 58% del totale, ovvero 62,5 milioni di persone, riguarda gli sfollati all’interno dei loro paesi a causa del conflitto e della violenza. In Italia le persone che sono state costrette ad abbandonare il proprio Paese a causa di guerre e persecuzioni sono 354,414. Di queste il 41% proviene dall’Ucraina. I numeri del rapporto “ci dimostrano che ci sono persone fin troppo pronte a ricorrere alla guerra e decisamente troppo lente a trovare soluzioni”, rimarca l’Alto Commissario per i rifugiati, Filippo Grandi, aggiungendo che “la conseguenza è la devastazione, lo sfollamento e l’angoscia per milioni di persone sradicate con la forza dalle loro case”.
“I rifugiati desiderano opportunità, non assistenza”, afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo, coinvolgendo le città, le aziende, il terzo settore, e tanti altri attori competenti”. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno, l’Unhcr ha lanciato la campagna globale “Hope away from home” – Un mondo dove tutti i rifugiati siano inclusi’ – per sottolineare l’importanza di soluzioni a lungo termine per i rifugiati e il potere dell’inclusione. Guerre e non solo.
Ogni anno milioni di persone sono costrette a spostarsi a causa di disastri ambientali. A rilevarlo è un Rapporto dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). L’anno scorso i disastri, tra cui le inondazioni in Pakistan e il tifone Noru nelle Filippine, hanno portato a 32,6 milioni di sfollati interni, il numero più alto mai registrato. Si prevede che il numero aumenterà in quanto la frequenza, la durata e l’intensità dei fenomeni naturali di questo tipo peggioreranno nel contesto dei cambiamenti climatici. La Banca Mondiale ha previsto che fino a 216 milioni di persone potrebbero diventare migranti climatici interni entro il 2050 se non verranno adottate misure efficaci.