La 23enne veneta

Hostess italiana arrestata in Arabia Saudita, Ilaria De Rosa condannata a 6 mesi di carcere

Il caso della 23enne accusata di possesso di stupefacenti. Si trova in un carcere a una quarantina di minuti da Gedda. Respinge tutte le accuse

News - di Antonio Lamorte

13 Giugno 2023 alle 20:35

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Ilaria De Rosa è stata condannata a sei mesi di prigione in Arabia Saudita. Continua, anzi peggiora, la situazione della hostess italiana originaria della provincia di Treviso accusata e arrestata per l’accusa di possesso di stupefacenti. Accusa che lei respinge. Secondo quanto prevede la legge, De Rosa sarà espulsa al termine dei sei mesi. Ci sono 30 giorni di tempo per ricorrere in appello. La 23enne è provata ma sta bene, le sue condizioni sono buone, hanno fatto sapere fonti informate all’Ansa.

È detenuta in una struttura a una quarantina di minuti da Gedda. La sentenza è stata pronunciata da un giudice monocratico alla presenza del console generale italiano e della sorella. De Rosa lavora con la compagnia aerea Avion Express. La sua situazione era apparsa complicata fin dalle prime fasi. La famiglia è originaria del Veneto, il padre vive in Belgio, è ufficiale dell’Aeronautica. Il 5 maggio i genitori hanno segnalato la scomparsa ai carabinieri. L’8 maggio le autorità italiane e la famiglia hanno saputo dell’arresto. Per oltre venti giorni non era stata formalizzata alcuna accusa nei confronti della ragazza.

La legge saudita non fa alcuna differenza tra possesso di sostanze stupefacenti e spaccio di droga. Non c’è un codice penale scritto e i giudici emettono le loro sentenze a partire dall’interpretazione della Sharia, la legge islamica, e al diritto consuetudinario tramandato oralmente. Le ultime immagini dell’hostess la riprendevano mentre usciva in compagnia di uomini per andare a una festa. Dalle prime indiscrezioni era emerso che la ragazza fosse stata arrestata per una canna nascosta nel reggiseno.

La madre ha raccontato a La Stampa che la figlia non ha mai fatto uso di droghe, che ha viaggiato molto e che conosce le leggi e le consuetudini dei Paesi stranieri. Il console generale d’Italia a Gedda, Leonardo Maria Costa, ha incontrato in carcere la ragazza arrestata, in un ufficio amministrativo. La 23enne era scossa ma era in buone condizioni fisiche e psicologiche. De Rosa sta respingendo ogni accusa. È incensurata, non ha mai avuto problemi sul lavoro e nei suoi viaggi all’estero. Parla quattro lingue, ha studiato a Treviso e ha lavorato in Germania e a Maastricht in Olanda. Si trovava in Arabia Saudita per un servizio con la Avion Express, una compagnia che collega soprattutto Nord Europa e Paesi arabi.

I genitori, di Resana, erano abituati a sentirla tutti i giorni. L’allarme è scattato quando un superiore ha avvertito il padre, che lavora in Olanda alla NATO. Dopo la denuncia ai carabinieri di Castelfranco Veneto, dalla Farnesina è emersa la vicenda. De Rosa ha riferito di esser stata interrogata in inglese cinque giorni dopo l’arresto. Era riuscita anche a parlare a telefono con la madre e con il padre. Ha incaricato uno studio legale saudita, indicato dal consolato italiano, per seguire la sua vicenda. Il ministero degli Esteri ha avviato fin da subito colloqui con le autorità saudite per arrivare alla liberazione.

13 Giugno 2023

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