La relazione di Busia

Le bordate dell’Anac a Salvini: “Sul Ponte sullo Stretto tutti i rischi a carico del pubblico”

Politica - di Carmine Di Niro

8 Giugno 2023 alle 12:50

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Le bordate dell’Anac a Salvini: “Sul Ponte sullo Stretto tutti i rischi a carico del pubblico”

I rapporti tra il governo Meloni e gli organi di controllo indipendenti sono ancora una volta ai minimi storici. Dopo le polemiche con la Corte dei Conti, silenziata con gli emendamenti al dl Pubblica amministrazione nel suo ruolo di controllo concomitante sui progetti del Pnrr, le polemiche arrivano ora dall’Anac, l’Autorità nazionale Anticorruzione.

Polemiche non nuove: prima ancora infatti dello scontro con la Corte dei Conti vi erano stati attriti tra la maggioranza e l’Anac in occasione dell’iteri di approvazione del codice degli appalti, con i parlamentari della Lega di Matteo Salvini che si erano spinti a chiedere le dimissioni del suo presidente Giuseppe Busia.

Lo stesso Busia che questa mattina, presentando alla Camera l’attività svolta da Anac nel 2022, ha tirato un paio di stoccate proprio a Salvini, ministero delle Infrastrutture e vicepremier dell’esecutivo. La prima riguarda un progetto molto caro al segretario del Carroccio: il Ponte sullo Stretto.

Nel decreto legge dedicato all’infrastruttura “rileviamo uno squilibrio nel rapporto tra il concedente pubblico e la parte privata, a danno del pubblico, sul quale finisce per essere trasferita la maggior parte dei rischi”, spiega infatti Busia presentando al Parlamento la relazione. Un decreto che si che si basa su un progetto elaborato oltre dieci anni fa, per questo l’Anac ha proposto alcuni interventi emendativi per “rafforzare le garanzie della parte pubblica, non accolti, tuttavia, dal Governo in sede di conversione del decreto”.

Già nelle scorse settimane l’Autorità anticorruzione aveva espresso critiche all’esecutivo per la riapertura del cantiere con la riconferma del vecchio progetto, quello del 2005 vinto dalla WeBuild (ex Salini-Impregilo), con un decreto che vincola la società al rispetto di tempi e costi, nel frattempo schizzati a oltre 14 miliardi di euro.

Quindi l’altro punto caro non solo a Salvini ma anche al resto della maggioranza, ovvero il nuovo Codice degli appalti, che per velocizzare le procedure applica “scorciatoie certamente meno efficienti e foriere di rischi”, denuncia Busia.

Nella sua relazione il numero uno dell’Anac parla anche del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienzia finanziato con i soldi del Recovery Eu. Sui progetti in campo sarà “decisiva la rinegoziazione di alcune misure. Non tutti gli investimenti hanno la medesima urgenza. Per questo possono essere utilmente spostati su altri finanziamenti europei”, ha spiegato il presidente Busia dando su questo punto un assist al ministro Raffaele Fitto.

D’altra parte però il Pnrr “deve essere terreno condiviso, sottratto alla dialettica politica di corto respiro. Precondizione di tutto ciò è la massima trasparenza e controllabilità dei progetti e dello stato degli investimenti”, parole queste che sembrano riferirsi proprio alle polemiche sullo stop ai controlli concomitanti della Corte dei conti. Per Busia va evitato che le risorse “finiscano in mani sbagliate“.

8 Giugno 2023

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