Martedì il voto alla Camera

‘Bavaglio’ alla Corte dei Conti sul Pnrr, il governo pone la fiducia alla Camera: opposizioni sulle barricate

News - di Redazione

5 Giugno 2023 alle 16:54

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‘Bavaglio’ alla Corte dei Conti sul Pnrr, il governo pone la fiducia alla Camera: opposizioni sulle barricate

Il governo Meloni pone la fiducia alla Camera sul dl Pubblica amministrazione, il decreto che contiene al suo interno gli emendamenti che limitano i poteri di “controllo concomitante” della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Lo ha annunciato nell’Aula di Montecitorio il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, mentre la successiva conferenza dei capigruppo ha stabilito che le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo al decreto avranno luogo martedì 6 giugno alla Camera dalle 12.30, col voto di fiducia sul decreto che avrà inizio invece a partire dalle 14. Dopo il voto sulla fiducia si proseguirà con gli ordini del giorno e a seguire con il voto finale sul provvedimento, con probabile notturna.

Il dibattito sul provvedimento ha infiammato gli animi politici per la discussa trovata della maggioranza di limitare tramite un emendamento il potere di controllo della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr. “Daremo battaglia in Aula su questo provvedimento, i controlli concomitanti della Corte dei Conti servono e devono rimanere”, ha ribadito la deputata del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino intervenendo su Radio 1 alla trasmissione ‘Forrest’. “Lo Svimez – ha aggiunto – ci dice che una donna su tre al sud in quanto mamma non può lavorare perché non ci sono i servizi, nel Pnrr ci sono miliardi per creare 260mila posti negli asili nido e il governo non li spende. Ci sono soldi per contrastare il dissesto idrogeologico e il governo non li spende. È assurdo. Questo governo ha speso 1 miliardo su 33 previsti dal Pnrr per il 2023, è in un ritardo pazzesco e anziché velocizzare le procedure per mettere a terra queste risorse sposta l’attenzione sui controlli concomitanti della Corte dei Conti cercando un nuovo capro espiatorio. È folle, dal Pnrr dipende il futuro del nostro Paese”, ha concluso.

Non voteremo la fiducia al decreto sulla pubblica amministrazione, non è nel novero delle possibilità. Siamo all’opposizione e ci restiamo, ma senza scontri ideologici“, ha affermato invece Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato. “Prendiamo il tema della semplificazione: è un tema importante e bisogna dire chiaramente che velocizzare è un valore. Velocizzare non esclude i controlli, si può essere efficienti e controllare allo stesso tempo. Per questo stigmatizzo le parole contro il procuratore Melillo per i toni, ma al tempo stesso non si può gridare allo scandalo perché si vuole attuare una misura sul tema del danno erariale che fra l’altro aveva attuato anche il governo Draghi“, ha aggiunto la deputata renziana.

Duro anche Emiliano Fossi del Pd: “Il decreto Pa non risolve i problemi della carenza di organico delle amministrazioni pubbliche ma è stato il cavallo di Troia con cui il governo ha messo il bavaglio alla Corte dei Conti sui ritardi dell’attuazione del Pnrr”.

Un “richiamo” all’esecutivo sulla questione è giunto anche dal procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo. “La rivendicazione di un primato dei poteri discrezionali della Pa“, dichiara il magistrato, è “tanto più credibile se alla richiesta di arretramento dei controlli esterni si accompagna un deciso rafforzamento delle linee di controllo interne, ma non mi pare che di ciò ci sia traccia significativa“. Per Melillo, bisogna impiegare al più presto le risorse del Pnrr, ma bisogna “farlo bene, evitando che esse si disperdano nei mille rivoli degli abusi e della corruzione“, o peggio, “che finiscano nelle mani della criminalità mafiosa

 

di: Redazione - 5 Giugno 2023

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