Lo scontro politico

Caso Emanuela Orlandi, l’inchiesta parlamentare si arena in Senato: Fratelli d’Italia guida il ‘partito del no’ alla commissione

Cronaca - di Redazione

21 Maggio 2023 alle 15:39

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Caso Emanuela Orlandi, l’inchiesta parlamentare si arena in Senato: Fratelli d’Italia guida il ‘partito del no’ alla commissione

La commissione bicamerale sul caso Orlandi, la 15enne vaticana svanita nel nulla la sera del 22 giugno 1983 e mai più ritrovata, al centro di uno dei più grandi misteri della cronaca italiana, potrebbe morire sul nascere.

Al voto all’unanimità della Camera del 23 marzo scorso sta facendo seguito lo stallo del Senato: il disegno di legge sulla nascita della commissione di inchiesta (con poteri inquirenti) sulla scomparsi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, 15enne scomparsa il 7 maggio di quello stesso anno in una vicenda forse collegata a quella della ragazza vaticana, si è arenato.

Come ricostruisce il Corriere della Sera, primi segnali erano arrivati già alcune settimane fa con un emendamento al testo base proveniente dalla Camera presentato dal senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta, che puntava ad accorciare a due anni la durata della commissione stessa.

Quindi nella seduta del 16 maggio della Commissione Affari Costituzione l’altro punto che ha portato a divergenze tra le varie forze politiche: la mossa del senatore meloniano Marco Lisei di proporre, al posto del voto del testo base, di svolgere alcune audizioni “per ulteriori chiarimenti”, una sorta di convocazione preventiva dei magistrati che stanno seguendo l’indagine, oltre che dei legali della famiglia Orlandi.

Mossa giustificata dalla riapertura da parte della Procura di Roma di una nuova inchiesta, la terza in 40 anni: il caso è stato affidato dal procuratore capo Francesco Lo Voi al pubblico ministero Stefano Luciani, che si era già occupato della vicenda in merito alle dichiarazioni dell’ex procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo. Inchiesta che vedrà la collaborazione della Sante Sede, che ha deciso di inviare gli atti richiesti da Roma.

Le opposizioni sono insorte visto la retromarcia di FdI. Dario Parrini, del Pd, ha espresso “sconcerto per l’irrituale richiesta del senatore Lisei“, ravvisando “il rischio di un intento dilatorio. Altrettanto esplicita è stata Alessandra Maiorino del Movimento 5 Stelle, che ha ricordato come il voto della Camera sia stato accolto “con favore dall’opinione pubblica, su cui la scomparsa delle due giovani ha avuto un forte impatto emotivo”.

Un ‘partito del no’ alla commissione d’inchiesta che ha trovato nuova linfa e forza dalle parole incaute di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, relative a Papa Giovanni Paolo II: Orlandi aveva infatti commentato un audio di un ex esponente della Banda della Magliana che accusava Karol Wojtyla di uscire la notte accompagnato da dei sacerdoti per incontri di natura sessuale.

di: Redazione - 21 Maggio 2023

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